Esiste un nesso tra inflazione e cambiamento climatico: lo studio

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Esiste un nesso tra inflazione e cambiamento climatico: lo studio

| 24/08/2024
Fonte: Pexels

Lo studio pubblicato su Communication Earth & Environment

  • Una ricerca ha messo in correlazione l’aumento delle temperature con l’incremento dell’inflazione
  • Secondo i ricercatori, entro i prossimi 11 anni il cambiamento climatico farà salire il prezzo del cibo dello 0,9-3,2%
  • L’ondata di calore che ha investito l’Europa nel 2022 testimonia la correlazione tra crisi climatica e inflazione
  • L’aumento delle temperature ha fatto crollare le forniture di cibo
  • Nel 2060, la situazione potrebbe essere catastrofica: ecco qual è lo scenario peggiore

 

Cosa c’entra l’inflazione con il cambiamento climatico? Molto più di quanto potremmo sospettare di primo acchito. A svelarlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth & Environment, che ha prospettato un futuro decisamente plumbeo: entro il 2035, l’incremento delle temperature farà salire il prezzo del cibo dello 0,9-3,2% ogni anno. Ciò significa che il cambiamento climatico causerà un aumento dell’inflazione generale tra lo 0,3 e l’1,2%.

Per giungere a questa sconfortante conclusione, i ricercatori hanno confrontato la variazione mensile dei prezzi di beni e servizi di 121 Paesi, in un arco di tempo compreso tra il 1996 e il 2021. Questi dati, successivamente, sono stati posti in correlazione con fattori climatici, come siccità, temperature estreme e temperatura media mensile. Così facendo, gli scienziati hanno dimostrato che l’aumento delle temperature e l’incremento dei prezzi del cibo sono direttamente proporzionali.

Ci attende un futuro nero

Nel corso del loro studio, i ricercatori hanno osservato che nelle regioni a nord dei 40 gradi di latitudine, ovvero da New York, Madrid e Pechino in su, l’aumento delle temperature ha fatto crollare i prezzi in inverno e aumentare esponenzialmente i costi in estate. Nel resto del mondo, invece, sono aumentati costantemente. Senza contare, poi, che questi effetti non sono destinati a svanire. Come spiegato da Max Kotz, coordinatore dello studio, “Una volta aumentati, i prezzi rimangono alti per tutto l’anno“.

Basti considerare ciò che è avvenuto in Europa nel 2022: l’ondata di calore che ha colpito il vecchio continente ha fatto crollare le forniture di cibo, causando un amento dei costi dello 0,67% e facendo salire l’inflazione generale dello 0,3%. Secondo i ricercatori, ci attende un futuro nero: nel peggiore dei casi, l’inflazione alimentare mondiale causata dal cambiamento climatico potrebbe superare il 4% nel 2060.

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La speranza è che, nei prossimi anni, il settore agricolo riesca ad adattare le tecniche di coltivazione all’aumento della temperatura globale, così da limitare i danni.

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