Un nuovo studio condotto dall’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST) ha rivelato che i pesci pagliaccio, come il celebre personaggio Nemo, sembrano essere in grado di contare le strisce verticali presenti sui corpi dei loro simili. Questa abilità è utilizzata per identificare gli intrusi e difendere la gerarchia sociale delle loro colonie negli anemoni di mare. Gli esperimenti condotti dai ricercatori coinvolgevano pesci pagliaccio immaturi, che non avevano ancora sviluppato un genere definito.
Differenti specie di pesci pagliaccio con un diverso numero di strisce sono state introdotte in vicinanza alle colonie esistenti. Durante gli esperimenti, i ricercatori hanno osservato comportamenti aggressivi da parte dei pesci pagliaccio nei confronti degli intrusi, con una maggiore frequenza e durata quando gli individui avevano tre strisce bianche, simili a loro stessi. Al contrario, si notava una risposta meno aggressiva verso quelli con due strisce e ancora meno aggressiva verso quelli con una o nessuna striscia.
Per studiare ulteriormente la reazione delle colonie di pesci pagliaccio, i ricercatori hanno utilizzato modelli di plastica dipinti con colori realistici. I risultati suggeriscono che i pesci pagliaccio non solo rispondono alle differenze di orientamento delle strisce (verticali o orizzontali), ma sembrano effettivamente contare il numero di strisce bianche verticali per determinare il livello di aggressività contro gli intrusi. Il team di ricerca ha anche evidenziato una rigida gerarchia all’interno delle colonie di pesci pagliaccio.
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Il pesce alfa, il più grande della colonia, difende il proprio status attaccando gli intrusi. Anche nei pesci immaturi è stata osservata una gerarchia basata sulle dimensioni, con il giovane più grande che assume il ruolo di alfa. In conclusione, gli scienziati hanno sottolineato l’importanza di preservare gli ecosistemi marini, in particolare le barriere coralline abitate dai pesci pagliaccio. Questo studio evidenzia quanto ancora non sia noto sulla vita marina.
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