Il classico immaginario del periodo natalizio attinge a simboli emblematici come l’albero, Babbo Natale, il presepe vivente, il cenone della Vigilia. Vi siete mai chiesti se funzioni così in tutto il mondo? La risposta è no: in alcuni Paesi, il Natale si festeggia in modi che ai nostri occhi appaiono decisamente meno tradizionali. Ecco di quali si tratta.
Partiamo dal Giappone. In terra nipponica, questa festività è stata importata dagli Stati Uniti, tanto che Babbo Natale è noto con l’appellativo Santa-San. I giapponesi non considerano il Natale come una celebrazione religiosa; al contrario, lo ritengono un periodo di felicità, da trascorrere in compagnia delle persone amate. L’usanza, infatti, vuole che il 24 dicembre le famiglie si rechino a cena fuori per gustare del pollo fritto e la tipica Christmas Cake, una torta di pan di spagna farcita con fragole e panna.
Una delle usanze più curiose e bizzarre del periodo di Natale proviene direttamente dal Galles. Qui potrebbe capitarvi di sentir suonare il campanello di casa e, una volta aperta la porta, trovarvi davanti a una persona nascosta sotto a un lenzuolo, che tiene in mano un bastone su cui è fissato un vero teschio di cavallo. Ad accompagnare la creatura, come da tradizione, c’è un gruppo di cantori, che dopo avervi deliziato con brani natalizi vi sfiderà a una battaglia di insulti in rima. Alla fine, per concludere il tutto, non vi resterà che invitare a cena la combriccola, teschio equino compreso.
In Messico, invece, la notte del 23 dicembre è nota come La Noche de Rabanos. Durante la celebrazione, artigiani e commercianti allestiscono banchetti e stand in cui espongono e vendono ravanelli intagliati. Queste radici, trasformate in vere e proprie sculture, possono raffigurare scene della natività o della fauna locale e vengono usate come centrotavola in occasione del pranzo di Natale.
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Infine, non ci resta che concludere il nostro articolo con una tradizione esilarante e inquietante al tempo stesso: Tiò de Nadal, in Catalogna. Nel periodo natalizio, ogni famiglia “adotta” un tronco, che viene persino fornito di faccia, gambe, un cappellino rosso e una copertina per tenerlo al caldo. A partire dall’8 dicembre, il tronco viene “nutrito” con dolciumi e caramelle. La sera della vigilia, però, l’atteggiamento benevolo e amoroso nei confronti del povero tronco cambia drasticamente: buttato nel camino, viene preso a bastonate mentre gli si ordina di defecare regali e caramelle.
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