Raggiungere l’apice del piacere mentre si fa l’amore ha permesso di liberare il naso chiuso tanto bene quanto i decongestionanti da banco, almeno per un’ora: lo dimostra uno studio pubblicato sull’Ear, Nose & Throat Journal. Il team di ricerca ha ricevuto un premio Ig Nobel, da non confondere con i più prestigiosi – e redditizi – premi Nobel. Gli Ig Nobel celebrano i regni più eccentrici della Scienza, premiando la ricerca che prima fa ridere e poi pensare.
Il professor Cem Bulut e il suo team delle Cliniche SLK di Heilbronn in Germania, hanno vinto il premio per la medicina per la ricerca che suggerisce che il climax è un efficace decongestionante nasale. Avendo sviluppato dei sospetti basati sull’“auto-osservazione”, Bulut ha reclutato un gruppo di collaboratori per studiare il fenomeno.
Bulut e colleghi hanno reclutato 18 coppie eterosessuali per lo studio. Si sono assicurati che nessuno dei partecipanti avesse storie di problemi respiratori. Inoltre, affinché i dati fossero considerati validi, entrambi i partner dovevano raggiungere l’apice del piacere. Le coppie hanno testato la propria funzione nasale con due metodi: una scala di autovalutazione e un dispositivo che misura il flusso nasale. Hanno valutato sé stessi prima e dopo il rapporto un giorno, poi hanno fatto gli stessi test dopo aver usato lo spray decongestionante nasale il giorno seguente.
Con entrambi gli interventi, le coppie si sono testate subito dopo, poi di nuovo 30 minuti, un’ora e tre ore dopo. La loro respirazione nasale è migliorata in modo comparabile per un’ora dopo aver fatto l’amore e l’assunzione della medicina, ma lo spray nasale ha offerto un miglior sollievo a lungo termine.
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In un’intervista con The Guardian, Bulut ha spiegato che alcuni dei dati possono essere stati compromessi post-climax: “Alcune persone non potevano concentrarsi sul dispositivo”, ha affermato. Per ora non hanno ancora capito come esattamente i vari climax possano sbloccare il naso. Ulteriori ricerche potrebbero indagare se il “fai-da-te” possa offrire benefici simili. Tuttavia, “nessuno finora ha accettato di ‘sacrificarsi’ per far parte del gruppo di controllo”, ha commentato Bulut.
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