La musica, una forma d’arte che ha accompagnato l’umanità attraverso le ere, sembra condividere un linguaggio universale che attraversa confini culturali. Un recente studio condotto presso il Turku PET Center in Finlandia ha infatti indagato sulla capacità della musica di evocare emozioni e sensazioni corporee simili in diverse culture del mondo. L’ipotesi che la musica possa aver giocato un ruolo significativo nell’evoluzione umana, promuovendo l’interazione sociale e il senso di comunità, ha trovato conferma nei risultati di questa ricerca.
Secondo lo studio la musica non solo è in grado di influenzare le emozioni, ma può anche sincronizzare i corpi degli ascoltatori, inducendo reazioni corporee simili. Un esempio tangibile di questa connessione tra musica ed emozioni è l’irrefrenabile desiderio di muoversi a ritmo quando si ascolta la propria canzone preferita. La musica, dunque, sembra permeare direttamente nel corpo, attivando il sistema nervoso autonomo e persino causando brividi lungo la schiena. Il Turku PET Center ha coinvolto 1.500 partecipanti provenienti da culture occidentali e asiatiche nel suo studio. Questi partecipanti hanno valutato le emozioni e le sensazioni corporee evocate da brani musicali appartenenti alle rispettive culture.
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Le risposte emozionali e le sensazioni corporee sono risultate simili tra gli ascoltatori occidentali e asiatici. Le diverse emozioni evocate dalla musica, come la felicità, la tristezza o la paura, hanno suscitato sensazioni corporee specifiche. La musica allegra e ballabile, ad esempio, è stata percepita principalmente nelle braccia e nelle gambe, mentre quella più tenera e triste è stata associata alla zona del petto Ulteriori approfondimenti hanno rivelato che alcune caratteristiche acustiche della musica sono state universalmente associate a determinate emozioni. La presenza di un ritmo chiaro è stata collegata alla sensazione di felicità e ballabilità, mentre la dissonanza nella musica è stata associata all’aggressività.
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