Mosche e zanzare non sono attratte dalle luci artificiali: lo studio che ribalta ogni credenza

In realtà non la stanno scambiando per la luna

 

Di notte, nella foresta del Costa Rica, Yash Sondhi e un piccolo team di scienziati internazionali accesero una luce e aspettarono. Ben presto, dall’oscurità scesero insetti grandi e piccoli. Ognuno di loro faceva la stessa danza ipnotica e vertiginosa intorno alla lampadina, come se fosse attaccato ad essa con un filo invisibile. L’eccitazione si diffuse nel gruppo di ricercatori, anche se avevano assistito a questo fenomeno per tutta la vita. La differenza era che ora disponevano di una tecnologia all’avanguardia e di telecamere ad alta velocità – in grado di catturare le orbite veloci e frenetiche degli insetti – per mappare i movimenti difficilmente rintracciabili di centinaia di insetti e scoprire i segreti del perché si comportino in modo così strano con la luce di notte.

Dai dati è emerso un dettaglio sorprendente: in volo, gli insetti tenevano la schiena rivolta verso la fonte di luce artificiale. Intorno ai lampioni o ai portici sembra che stiano volando dritti verso di loro, ma non è così. Questo comportamento mai documentato prima fornisce una nuova spiegazione. Per milioni di anni, gli insetti si sono evoluti per diventare maestri del volo affidandosi alla cosa più luminosa che vedono: il cielo. Oggi, il nostro mondo illuminato mette in crisi il loro istinto. Gli insetti pensano che il “cielo” impostore che trovano sia quello vero e rimangono intrappolati in un ciclo estenuante per cercare di orientarsi. È uno sforzo inutile che causa manovre maldestre e occasionali schianti direttamente contro la fonte di luce.

Come si è svolta la ricerca

Una buona padronanza della gravità è obbligatoria per tutti gli animali, soprattutto per quelli esperti di volo, come gli insetti che compiono imprese di volo che eguagliano o addirittura superano quelle dei piloti umani. Quando volano, però, subiscono un’accelerazione così rapida che il loro senso di gravità diventa inaffidabile. Hanno invece bisogno del cielo, anche di notte, per discernere da che parte è “l’alto” e navigare, mantenendo il controllo dell’aria. È facile quando la fonte di luce è gigantesca e diffusa. Quando è un punto luminoso concentrato? Non molto. Sondhi ha iniziato a collegare i puntini tra la visione, la luce e il volo degli insetti quando è entrato a far parte del laboratorio del professore associato di biologia della FIU Jamie Theobald nel 2017.

Il lavoro ha preso davvero il via, però, quando si è messo in contatto con specialisti nel campo del volo e dei sistemi sensoriali degli insetti. Insieme hanno deciso di raccogliere e analizzare una marea di dati di volo 3D per vedere cosa, se c’è qualcosa, è stato rivelato. Il progetto di ricerca ha preso il via nel laboratorio di Lin, dove Fabian lavora e dispone di un’arena per la cattura del movimento come quelle utilizzate nei film, solo a misura di insetto. Piccoli marcatori sono stati applicati a forma di L lungo il dorso di diverse falene e libellule, in modo che quando volavano intorno alla luce, si raccoglievano anche dati su come rotolavano, ruotavano e si muovevano nello spazio tridimensionale.

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La luce è dannosa per gli insetti

In totale hanno raccolto oltre 477 video relativi a 11 ordini di insetti, poi hanno usato strumenti di visione computerizzata per ricostruire le traiettorie di volo in 3D. Insieme ai dati di motion capture, i ricercatori hanno concluso che tutte le specie facevano effettivamente quello che faceva la grande ala gialla in laboratorio. Le teorie precedenti potrebbero non aver raccontato l’intera storia, ma questa nuova teoria mette in luce un’altra questione ancora più scottante: la luce è decisamente dannosa per gli insetti e costituisce un problema di conservazione. La buona notizia è che lo studio del team suggerisce che la direzione della luce è importante. Il tipo di luce peggiore è quella diretta verso l’alto o emessa da una lampadina spenta. L’occultamento o la schermatura possono essere la chiave per compensare gli impatti negativi sugli insetti. Si sta anche pensando al colore della luce e se le tonalità calde hanno effetti diversi e, naturalmente, al mistero ancora inspiegabile che circonda l’attrazione per la luce e come avviene in primo luogo a grandi distanze.

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