Monowi, il paese con una sola abitante: Elsie Eiler [+VIDEO]

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Monowi, il paese con una sola abitante: Elsie Eiler [+VIDEO]

| 17/09/2024
Fonte: Facebook

La donna di 88 anni svolge le funzioni di sindaca ed esattrice delle tasse, oltre a gestire l’unico ristorante del posto

  • Monowi è l’unico paese degli Stati Uniti che ha un solo residente: Elsie Eiler, una donna di 88 anni
  • Il paese fu fondato nel 1902 e raggiunse il picco di 123 abitanti negli anni ’30. Poi nei decenni si è verificato un graduale abbandono
  • Negli anni 2000 erano rimasti a vivere a Monowi solo Elsie e suo marito Rudy, poi scomparso nel 2004
  • La donna gestisce un ristorante che accoglie tante persone che lavorano nei dintorni
  • Elsie svolge anche funzioni amministrative del paese con lo Stato americano

 

Monowi è un paese del Nebraska, negli Stati Uniti, lontano da tutto e tutti, raggiungibile da stradine sterrate immerse in praterie sconfinate. La definizione di “paese” è alquanto anomala, poiché Monowi ha la caratteristica di essere famoso nel mondo per avere un’unica residente.

L’ultima residente

Elsie Eiler è una donna di 88 anni, ultima rimasta tra gli abitanti che, in barba all’età, tiene in vita il paese svolgendo molteplici attività. Elsie riveste il ruolo di sindaca e di esattrice delle tasse per le questioni amministrative del paese nei confronti dello Stato americano (come ad esempio per la gestione di lavori di manutenzione delle strade, riparazione dei lampioni e altre questioni di natura pubblica), gestisce la locale biblioteca e soprattutto il bar taverna che quotidianamente è un crocevia di persone che si fermano nell’unico punto di ristoro nell’arco di decine e decine di chilometri.

Lo spopolamento del paese

Monowi fu fondata nel 1902 come cittadina agricola, di allevamento e ferroviaria. La sua popolazione raggiunse il picco di 123 persone negli anni ’30, quando aveva tutti gli elementi di un vivace villaggio delle Grandi Pianure: silos per cereali, scuole, un ufficio postale, una chiesa e persino una prigione. La modernizzazione dell’agricoltura e la chiusura della ferrovia nel 1978 accelerarono il declino di Monowi, costringendo i residenti a trasferirsi altrove in cerca di lavoro.

L’ultimo funerale della chiesa fu nel 1960, per il padre di Eiler, e si tenne l’ultimo servizio domenicale poco dopo. Poi l’ufficio postale e l’ultimo dei tre negozi di alimentari chiusero tra il 1967 e il 1970, seguiti dalla scuola nel 1974. Entrambi i figli di Eiler si trasferirono in cerca di lavoro a metà degli anni ’70 e nel 1980 la popolazione della città era scesa a 18. Nei primi anni del 2000 erano rimasti solo Elsie e il marito che lavoravano entrambi al ristorante.

Una donna mai sola

Nel 2004 la scomparsa dell’uomo ha determinato un dimezzamento della popolazione. Da allora nei successivi censimenti degli Stati Uniti, Monowi è l’unica città americana con un solo residente.

Elsie da allora vive da sola ma è tutt’altro che sola. Ogni giorno si reca nel suo ristorante dove incontra decine di clienti abituali: si tratta di operai e persone che lavorano nei dintorni o provenienti dalle città vicine che approfittano di un pranzo o di una cena per andare a trovare l’anziana signora. Non mancano poi quelli che, nei moment di maggiore affollamento o in caso di difficoltà, si prestano volentieri a dare una mano nel locale o nelle necessità quotidiane della donna.

Elsie Eiler è diventata nel tempo un personaggio noto non solo negli Stati Uniti ma anche all’estero, guadagnando servizi su giornali e tv di tutto il mondo.

«Siamo come una grande famiglia», ha affermato in una delle sue tante interviste. «Ci sono clienti di quarta e quinta generazione che arrivano. È piuttosto bello quando le persone che ricordi da bambini ora portano i loro bambini per farmeli conoscere».

Elsie quando non è impegnata nel ristorante trova anche il tempo di rifugiarsi nella vicina biblioteca pubblica, donata dal marito al paese prima della morte. Rudy era un lettore appassionato e decise di fare della sua collezione privata (circa 5000 libri e riviste) una biblioteca pubblica, realizzata poi con l’aiuto dei figli in un capannone vicino al ristorante.

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Oggi, all’interno del locale è appesa una chiave della biblioteca e chiunque voglia dare un’occhiata a qualsiasi cosa, dai libri di Goethe ai numeri del National Geographic degli anni ’50, può farlo sulla fiducia.

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