Mia madre e mia moglie

“Quando la morte di tua madre è solo una seccatura per tua moglie. Pensavo di avere una moglie come tante altre. Invece mi trovo accanto un mostro. Un essere che non conosce la parola empatia e forse nemmeno la parola amare. Lei si chiama Michela, e solo adesso, nel giorno della morte di mia madre, mi rendo conto di ciò che non avevo capito (o forse non volevo vedere) su di lei. Quel suo essere che si era nascosto per 4 anni, 3 di fidanzamento e l’ultimo di matrimonio. Succede tutto quando torno a casa di mattina, dopo aver passato la notte in ospedale dove mia madre è morta la sera precedente. Già che mia moglie non sia venuta alla veglia, che purtroppo abbiamo fatto i parenti intimi all’esterno della camera mortuaria, mi aveva intristito e indispettito non poco. Ma era stata una settimana lunga e sofferta, la avevo quasi giustificata per la stanchezza (anche se lei aveva poco di cui essere stanca). Ma la discussione della mattina è la vergogna della dignità. Semplicemente incommentabile.”

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Un nostro fan condivide un’esperienza profondamente dolorosa riguardo la morte di sua madre e il comportamento della moglie, Michela, in questo momento di lutto. Racconta di aver pensato di avere una moglie come tante altre, ma di essersi reso conto, proprio nel giorno della perdita della madre, di avere accanto una persona che descrive come priva di empatia e forse incapace di amare.

La relazione con Michela dura da quattro anni: tre di fidanzamento e uno di matrimonio. Solo ora, però, il nostro amico si rende conto di un lato oscuro del carattere della moglie che non aveva percepito, o che forse aveva voluto ignorare. Il momento che lo porta a questa amara realizzazione avviene dopo aver trascorso la notte in ospedale, dove sua madre è morta la sera precedente. Già il fatto che Michela non fosse presente alla veglia, riservata ai parenti più stretti, lo aveva profondamente rattristato e deluso. Tuttavia, il fan racconta di aver cercato di giustificare la moglie, attribuendo la sua assenza alla stanchezza, nonostante fosse lei ad aver vissuto una settimana piuttosto tranquilla.

La vera rottura avviene però la mattina successiva, al suo rientro a casa. La discussione che si accende tra lui e Michela diventa, nelle sue parole, una “vergogna della dignità”, qualcosa di così doloroso e inaccettabile da risultare impossibile da commentare. L’amico conclude il suo sfogo lasciando intendere l’incredibile delusione e lo sconforto provati in un momento già di per sé estremamente difficile.

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