Pensieri scritti sui post-it e attaccati su un muro della metropolitana di New York. Centinaia di bigliettini colorati sono in bella vista lungo il passaggio che collega le stazioni della 14th Street sulla Sixth e Seventh Avenue, a Manhattan, e ognuno può fermarsi a scrivere i propri pensieri o a leggere quelli degli altri.
Il progetto “Subway Therapy” è un’installazione artistica di Matthew Chavez, l’artista di 36 anni che lo aveva già proposto nel 2016 dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca. I post-it tornano dunque a distanza di anni con la seconda elezione del tycoon e come valvola di sfogo per gli americani in un periodo storico carico di incertezze.
Ma cosa scrivono i passanti sui foglietti colorati? I testi sono un caleidoscopio di pensieri positivi e negativi trascritti in brevi frasi: «NY Ti Amo!», «Non avere paura», «Sono disperata e cerco sono di andare avanti giorno per giorno», «Ho così tante emozioni che non so da dove cominciare». Ogni post-it racconta momenti di vita sul muro della metropolitana.
Il primo progetto di “Subway Therapy” ha portato alla scrittura di 12.000 post-it, poi staccati e conservati presso il New York Transit Museum, presentati in una mostra della New York Historical Society nel 2017, e confluiti in parte anche nel libro “Signs of Hope: Messages from Subway Therapy”.
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«Cerco di assicurarmi che il lavoro inviti all’espressione pacifica da tutte le parti», ha detto Chavez, che rimuove i messaggi ritenuti inappropriati o volgari. “Subway Therapy” è stato definito da Jeffrey Gardere, psicologo clinico di New York City «una forma di terapia di gruppo che può aiutare le persone a sentirsi meno sole nelle loro esperienze».
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