Se per il vostro prossimo viaggio siete alla ricerca di una meta poco affollata ma ugualmente suggestiva, ecco la classifica stilata dal Telegraph, che contiene le destinazioni più belle e meno frequentate del 2023. Il quotidiano inglese ha bocciato alcune grandi capitali europee, promuovendo a pieni voti luoghi meno conosciuti, che godono di scarsa popolarità. Del resto, è proprio il fenomeno di overtourism a renedere ormai insostenibili i soggiorni in determinate mete turistiche.
La sezione di viaggi del popolare giornale, in particolare, titola: Goodbye Amalfi, Hello Tropea, invitando i viaggiatori a preferire il comune vibonese alla perla della costiera amalfitana. Sulle motivazioni alla base di questa scelta si legge: “C’è un cliché di viaggio più scontato di una villa “sulla collina sopra Positano” ad agosto?Forse sì. Forse no. Ma se vuoi provare un tratto meno venerato della costa italiana, la Calabria ha tutto lo scenario montuoso e il sontuoso clima estivo di Amalfi, ma con molti meno turisti“.
Nella Travel Bucket List 2023 viene bocciata anche Venezia. Al suo posto, il Telegraph propone la città di Romeo e Giulietta: “La serenissima è sprofondata sotto il peso della sua stessa magia architettonica e delle aspettative di 20 milioni di turisti all’anno. Ma Venezia non è l’unica bella città d’Italia.
A Verona trovi lo stesso fascino medievale nel Ponte Scaligero del XIV secolo (sul fiume Adige) e lo stesso sfarzo religioso nella Basilica di San Zeno e se hai voglia di spingerti un po’ più lontano, il vicino Lago di Garda è più bello dell’Adriatico“. E poi ancora, Lione viene proposta come più valida alternativa rispetto a Parigi e Valencia andrebbe visitata al posto di Barcellona.
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Naturalmente, l’intenzione del quotidiano inglese non è certo quella di screditare alcune delle più celebri e suggestive città europee. Tuttavia, il proposito della Travel Bucket List 2023 consiste nel proporre mete meno inflazionate, con costi inferiori e un più basso numero di turisti. Senza contare, poi, che si tratta di città dall’imenso patrimonio artistico e culturale che spesso passano ingiustamente in secondo piano a causa della nomea di vicine più illustri.
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