Un messaggio a mio padre

“Mi chiamo Francesco e quella che sto per inviarvi è forse la conversazione su WhatsApp più importante di tutta la mia vita… I miei genitori mi hanno avuto da giovanissimi, per errore…avevano 16 anni e quando sono nato mio padre non ha avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità ed è sparito nel nulla. Sono cresciuto da solo con mia madre, che mi ha protetto e amato dal primo giorno, anche se non sapeva come fare, anche se era solo una ragazzina. Per me ha fatto e continua a fare enormi sacrifici, mi ha fatto studiare e mi ha reso l’uomo che sono adesso. Non mi ha mai parlato male di mio padre, mi ha sempre detto che era solo un ragazzino e che non tutti riescono a diventare genitori così, all’improvviso. Io ho passato tanti anni a smaltire la rabbia, a vedere i miei amici con i loro padri e sentirmi morire. Poi ho deciso che non ne valeva la pena…che restare arrabbiati non serve a niente…e così ho cercato il numero di mio padre per settimane…e poi quando l’ho trovato ho deciso di scrivergli…”

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Francesco condivide una delle conversazioni più significative della sua vita. Nato da genitori giovanissimi, quando avevano solo 16 anni, Francesco è cresciuto senza conoscere suo padre, che non ha avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità ed è sparito nel nulla. Sua madre, ancora una ragazzina, lo ha cresciuto da sola, proteggendolo e amandolo dal primo giorno, nonostante le difficoltà e i sacrifici che questo ha comportato. Grazie a lei, Francesco ha potuto studiare ed è diventato l’uomo che è oggi.

Nonostante tutto, sua madre non gli ha mai parlato male del padre, spiegandogli che era solo un ragazzo e che non tutti riescono a diventare genitori all’improvviso. Per Francesco, però, è stato difficile superare la rabbia e la tristezza, soprattutto vedendo i suoi amici con i loro padri, cosa che lo faceva soffrire profondamente. Dopo anni di amarezza, ha capito che continuare a portare rancore non avrebbe migliorato la sua vita.

Deciso a lasciarsi il passato alle spalle, Francesco ha cercato il numero di telefono di suo padre per settimane. Quando finalmente l’ha trovato, ha preso una decisione importante: scrivergli. Questa conversazione rappresenta per Francesco un momento cruciale, un passo verso la comprensione e, forse, la riconciliazione con una parte di sé che ha sempre desiderato colmare. Condividere questa esperienza gli permette di raccontare il suo percorso di accettazione e di riflettere sul potere del perdono e della connessione, anche quando sembra impossibile.

“Volevo dirvi che poi alla partita della Juventus ci siamo andati davvero!!! Abbiamo fatto il viaggio in macchina insieme e poi siamo andati allo stadio, a Empoli! Nel frattempo mia madre mi scriveva su WhatsApp per sapere come stava andando…anche se non voleva farlo vedere era sicuramente preoccupata per me e stava in pensiero. Non vuole che io mi illuda e che poi ci rimanga male. Durante tutta la serata l’ho aggiornata su come stava andando…per entrambi quella serata era incredibilmente importante. Non pensavamo che sarebbe mai successo. Quello che è successo quella sera non me lo aspettavo e mi ha lasciato senza parole. Anche mamma era abbastanza sconvolta. Le cose cambiano in un secondo, a volte.”

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