“Sono Isabella ho 28 anni e questa è la conversazione che ho avuto con il mio compagno dopo 1 settimana di convivenza forzata con quel mostro di sua madre. Vi spiego perché ce la siamo ritrovata in casa di punto in bianco. Una sera andiamo a cena dai miei ‘suoceri’ e ad un certo punto, per una cavolata, mio suocero, di solito mite ed educato, si mette a inveire contro la moglie per una questione veramente stupida. Aveva a che fare con il piatto che aveva cucinato e che lui non mangiava perché non mangia più carne da un po’…cominciano a litigare davanti a me e a loro figlio e non vi dico l’imbarazzo. Non volano i piatti, ma quasi…ad un certo punto ci chiedono addirittura di andare a casa. Il mio ragazzo è quasi restio a lasciarli da soli, teme che la lite possa degenerare. Ci convincono però a tornare casa e dopo circa un’ora mia suocera chiama, in lacrime, dicendo che deve assolutamente allontanarsi dal marito per qualche giorno. Il mio ragazzo mi chiede quindi di accoglierla e io non posso dirgli di no. Comincia così una settimana di convivenza forzata in cui la mia vita diventa un incubo. Perché mia suocera pretende di insegnarmi persino a respirare, perché secondo lei non lo so fare correttamente. Secondo lei non so fare bene niente e si lamenta pensando a quel poveretto del figlio, nelle mani di una inetta come me. Quella che vi mando è una chat che avviene tra me e il mio ragazzo verso la fine della famosa settimana, mentre lui è in trasferta di lavoro e io sono a casa con mia suocera. Mi sembra un incubo senza fine, così decido di scrivergli per dirglielo…ma quella settimana da incubo in realtà si sarebbe rivelata una barzelletta, rispetto a quello che poi avrei scoperto durante la conversazione.”
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Isabella, 28 anni, racconta una vicenda che l’ha portata a vivere un’esperienza esasperante con sua suocera. Tutto è iniziato durante una cena a casa dei “suoceri,” quando una banale questione legata al piatto cucinato dalla madre del suo compagno ha scatenato una lite furiosa con il marito. Di solito mite e rispettoso, quella sera il suocero ha perso completamente la calma, arrivando a mettere tutti in una situazione di grande imbarazzo. Dopo il litigio, i due giovani sono stati invitati a tornare a casa.
Tuttavia, circa un’ora dopo, Isabella e il suo compagno ricevono una telefonata dalla madre di lui, in lacrime. Dichiarando di non poter più rimanere sotto lo stesso tetto del marito, chiede di poter stare da loro per qualche giorno. Pur riluttante, Isabella accetta la richiesta del compagno e inizia così una settimana che definisce “da incubo.”
Durante quel periodo, la suocera si trasforma in una presenza invadente e critica, pretendendo di insegnarle tutto, persino a respirare. Isabella viene accusata di non essere all’altezza del figlio, con la suocera che non risparmia frecciatine su ogni aspetto della gestione della casa e della relazione. La situazione diventa insostenibile, soprattutto perché il compagno di Isabella si trova in trasferta e lei deve affrontare da sola la convivenza.
Decide quindi di scrivergli, cercando sostegno e spiegandogli quanto sia difficile gestire sua madre. Ma durante la conversazione, emerge qualcosa di ancora più sconvolgente, che fa apparire quella settimana come nulla in confronto a ciò che scopre. Non solo il compagno sembra poco incline a comprendere il suo disagio, ma emergono dettagli che fanno dubitare Isabella della sua sincerità e del reale rapporto tra i genitori. La situazione si evolve in un confronto che mette alla prova il rapporto tra Isabella e il suo compagno.
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