“Sono Isabella ho 28 anni e questa è la conversazione che ho avuto con il mio compagno dopo 1 settimana di convivenza forzata con quel mostro di sua madre. Vi spiego perché ce la siamo ritrovata in casa di punto in bianco. Una sera andiamo a cena dai miei ‘suoceri’ e ad un certo punto, per una cavolata, mio suocero, di solito mite ed educato, si mette a inveire contro la moglie per una questione veramente stupida. Aveva a che fare con il piatto che aveva cucinato e che lui non mangiava perché non mangia più carne da un po’…cominciano a litigare davanti a me e a loro figlio e non vi dico l’imbarazzo. Non volano i piatti, ma quasi…ad un certo punto ci chiedono addirittura di andare a casa. Il mio ragazzo è quasi restio a lasciarli da soli, teme che la lite possa degenerare. Ci convincono però a tornare casa e dopo circa un’ora mia suocera chiama, in lacrime, dicendo che deve assolutamente allontanarsi dal marito per qualche giorno. Il mio ragazzo mi chiede quindi di accoglierla e io non posso dirgli di no. Comincia così una settimana di convivenza forzata in cui la mia vita diventa un incubo. Perché mia suocera pretende di insegnarmi persino a respirare, perché secondo lei non lo so fare correttamente. Secondo lei non so fare bene niente e si lamenta pensando a quel poveretto del figlio, nelle mani di una inetta come me. Quella che vi mando è una chat che avviene tra me e il mio ragazzo verso la fine della famosa settimana, mentre lui è in trasferta di lavoro e io sono a casa con mia suocera. Mi sembra un incubo senza fine, così decido di scrivergli per dirglielo…ma quella settimana da incubo in realtà si sarebbe rivelata una barzelletta, rispetto a quello che poi avrei scoperto durante la conversazione.”
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