“Io e la mi ex ci siamo lasciati. Abbiamo Marta da dividerci a turni. La mia ex oggi mi ha insegnato qualcosa. E per questo voglio inviarvi questa chat. Mi sento uno stupido ad essere stato così cieco. E volevo mandarvi gli screen di questa conversazione per dire a tanti padri come me di ricordarsi sempre che il bene dei loro figli e delle loro figlie viene prima di quello che ha stabilito a tavolino un giudice. Questo è qualcosa che avevo dimenticato. Ero così accecato dal fatto che si rispettassero le decisioni prese di comune accordo che mi stavo dimenticando della cosa più importante della mia vita, di mia figlia Marta. Io e la mia ex vivevamo a casa sua, in quella che era una volta casa nostra. Ora ci stanno solo lei e la bambina. Io sono stato cacciato. Non ho una buona relazione con quella casa perché appena ci entro mi viene addosso tutta la tristezza della nostra separazione. Questo però non è un motivo sufficiente per comportarmi da stron**. Questo non è un motivo sufficiente a giustificare la sofferenza di mia figlia”
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Un padre condivide una riflessione nata da una conversazione con la sua ex compagna, madre della loro bambina, Marta. Dopo la separazione, hanno stabilito turni precisi per dividersi il tempo con la figlia, seguendo le decisioni concordate e stabilite a livello legale. Tuttavia, la chat con la sua ex gli ha fatto aprire gli occhi su qualcosa di fondamentale che, preso dalla rigidità degli accordi, aveva rischiato di dimenticare: il benessere di sua figlia deve venire prima di tutto.
Dopo la separazione, la madre e Marta sono rimaste a vivere nella casa che un tempo era anche sua, mentre lui è stato costretto ad andarsene. Per lui, tornare in quella casa è doloroso, poiché lo riporta alla fine della loro relazione e gli provoca una profonda tristezza. Per questo motivo, aveva inconsciamente iniziato a evitare determinate situazioni, anteponendo il proprio disagio personale alle necessità della figlia.
La sua ex, però, gli ha fatto capire quanto il suo comportamento stesse facendo soffrire Marta. Ed è stato un momento di consapevolezza per lui: si è reso conto di quanto fosse stato egoista, focalizzandosi più sul rispetto delle regole imposte dal giudice che sulla felicità della bambina. Ora riconosce i propri errori e vuole condividere questa esperienza affinché altri padri possano riflettere sull’importanza di mettere sempre i figli al primo posto, al di là di accordi e sentimenti personali.
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