Lina è stata arrestata dopo essere stata denunciata dal marito, Gerardo, per non aver fornito al marito il pranzo, il bucato e la stiratura. Vedere per credere. L’immagine di una donna ammanettata e scortata da una donna armata in uniforme sembrerebbe far parte del trasferimento di un pericoloso criminale. In realtà si tratta di Lina, una donna di 45 anni, denunciata dal marito perché “non le dava il pranzo”. “Questo caso è vero”, ha dichiarato la pagina Facebook Piedras Negras en Red, un sito che offre informazioni sulla città al confine con gli Stati Uniti.
Il caso della donna arrestata per non aver dato il pranzo al marito, identificato come Gerardo, è stato pubblicizzato sui social network. Il buon Gerardo ha presentato una denuncia alla Procura Generale dello Stato di Coahuila perché, secondo lui, la donna lo ha aggredito quando è arrivato a casa. “Non mi dà il pranzo, non mi dà da mangiare, non mi lava e non mi stira” ha sostenuto Gerardo nella denuncia presentata contro Lina.
Ad abbassare l’autostima di Gerardo e a colpire il suo ego è stato il fatto che Lina, “ogni tanto lo minacciava che lo avrebbe lasciato per qualcuno migliore di lui”. Nello spazio che ha pubblicizzato il caso, è stato indicato che la donna è stata messa a disposizione della Procura e da lì davanti a un giudice, “che seguirà il caso”. L’anno scorso, lo Stato di Coahuila ha chiuso con un aumento di 12.718 casi di violenza domestica. Un anno prima, la Procura Generale dello Stato di Coahuila aveva aperto 11.772 casi di violenza, ma nessuno era stato esposto come il caso di Lina.
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La legge statale stabilisce che il giudice avrà una competenza mista in questo tipo di casi, poiché si occuperà di conflitti giurisdizionali in materia penale e familiare. In questo modo, tali conflitti saranno affrontati da una prospettiva multidimensionale, in quanto il giudice sarà competente in entrambe le materie, che richiedono un’ampia conoscenza e l’uso di strumenti legali, regolati sia dalla legge nazionale che da quella internazionale sui diritti umani, per garantire alle donne vittime di violenza, così come ai loro figli, un’effettiva protezione giudiziaria.
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