Mario Kart è un grande classico tra i videogiochi. Tutti prima o poi ci abbiamo giocato, eppure potrebbe non essere così divertente e soprattutto rilassante come sembra. Secondo un nuovo studio, infatti, si tratta del gioco più stressante in assoluto. È ufficialmente il gioco che spinge la frequenza cardiaca in affaticamento. Non solo ci sono Bowser o la Principessa Peach che sfrecciano sulla spiaggia dei Koopa Troopa, ma c’è da considerare anche il “problema” del battito cardiaco che aumenta del 32,81% nell’arco di mezz’ora.
La ricerca ha messo alla prova giocatori esperti per verificare quale fosse il videogioco più faticoso da giocare. I partecipanti hanno provato una moltitudine di titoli, tra cui Skyrim, Call of Duty Modern Warfare, Grand Theft Auto e altri ancora. I ricercatori hanno utilizzato dei cardiofrequenzimetri per testare le reazioni dei giocatori e hanno scoperto che Mario Kart ha aumentato le pulsazioni di una media di 21 battiti al minuto. Questo ha spinto la frequenza cardiaca media a riposo da 64 battiti al minuto a 85 battiti al minuto.
Tra gli altri giochi che sono entrati nella top five dopo l’idraulico preferito da tutti ci sono FIFA (aumento del 31%), Call of Duty Modern Warfare (aumento del 30%), Dark Souls III (aumento del 28%) e Fortnite (aumento del 27%). Per la cronaca, un aumento del 30% della frequenza cardiaca equivale a una passeggiata. Fintan Costello, amministratore delegato di BonusFinder che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “Se siete alla ricerca di un classico senza tempo, Mario Kart rimane il preferito dai fan anche dopo tre decenni”.
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Ha aggiunto: “Ciò che lo studio mette in evidenza è piuttosto notevole: nonostante tutti i nuovi arrivati con una grafica migliorata e un aumento della spesa, la vecchia formula Nintendo è ancora irresistibile per i giocatori e niente può sostituire il pericolo di un guscio rosso all’ultimo giro di una gara. È interessante vedere che in molti di questi giochi l’aumento della frequenza cardiaca è equivalente a quello di un leggero esercizio fisico, il che potrebbe spiegare perché si ha la sensazione che chi li gioca abbia bisogno di molta energia”.
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