Margherita – Terza Parte

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SECONDA PARTE QUI

“Lavoro come colf da mia cognata. Purtroppo le ho lasciato un ricordino e si è arrabbiata. Le cose però non sono andate come pensavo. Avevo il ciclo, primo giorno. Sto ciclo mi viene quando vuole. Comunque, sono andata in bagno e mi sono cambiata. Sono sempre pronta al ciclo pazzo e ce li ho sempre gli assorbenti. Ma mi è sfuggita una goccia. Una stupida piccola goccia. Non me ne sono accorta. Mannaggia a me. Che ci posso fare?? Mia cognata si è infuriata. Non lo ha sopportato ed è rimasta shockata dal mio comportamento in bagno. Cosa dovevo fare secondo voi? Lo sapete quanto ho sofferto in questi giorni. Lo sapete quanto mi sono mortificata per andare incontro a lei, per mantenere questo “lavoro”, perché ho bisogno di averlo, di lavorare, per me e la mia famiglia. Mia cognata ha fatto il finimondo. Mi ha rinfacciato il sugo, la pasta, l’assorbente. Senza guardare tutto quello che avevo fatto bene e senza considerare una cosa. Il lavoro è lavoro per entrambi, per lei che me lo dà e per me che lo faccio.”

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Una nostra fan racconta di lavorare come colf per la cognata e di aver avuto un incidente che ha causato una discussione. Un giorno, durante il primo giorno del ciclo mestruale, è andata in bagno per cambiarsi. Nonostante sia sempre preparata con assorbenti, le è sfuggita una piccola goccia di sangue di cui non si è accorta.

La cognata, trovando il segno, si è infuriata, rimanendo shockata dal comportamento della fan in bagno. La nostra fan si chiede cosa avrebbe potuto fare diversamente, esprimendo il suo dolore per essere stata mortificata. Sottolinea quanto ha sofferto per cercare di mantenere il lavoro, fondamentale per il sostentamento suo e della sua famiglia.

La reazione della cognata è stata esagerata, coinvolgendo non solo l’incidente in bagno, ma anche altre questioni come il sugo e la pasta. La fan conclude riflettendo sul fatto che il lavoro dovrebbe essere riconosciuto e rispettato da entrambe le parti: sia da chi lo offre che da chi lo svolge.

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