Una mamma ha raccontato di essere stata accusata di rapimento dopo essere andata a prendere per errore il bambino sbagliato all’asilo. Brianna ha condiviso sui social la sua storia esilarante e imbarazzante in un video che ha ricevuto oltre 625.000 visualizzazioni. Nella didascalia del video ha scritto: “Spoiler! Quella volta che per puro caso ho rapito un bambino e pensavo di andare in prigione”.
Nella clip Brianna ha spiegato che era andata a prendere il figlio di un’amica, che non aveva mai incontrato prima, all’asilo nido per fargli da babysitter finché non avesse finito di lavorare. Ha dato loro il suo nome e quello del bambino e un membro del personale è tornato con un bambino, con Brianna che ha confermato ancora una volta il suo nome. Ha poi narrato: “Ho guidato per 20 minuti fino a casa loro, ho iniziato a preparare la merenda per il bambino, ma poi il fratello maggiore è uscito dalla sua stanza”. Ed ecco che il fratello se n’è uscito con un terribile: “Quello non è il mio fratellino…”.
La donna a quel punto ha controllato il telefono e ha trovato un messaggio della mamma in cui le comunicava: “Hai preso il bambino sbagliato”. Brianna ha spiegato poi di aver riportato all’asilo il bambino che, a quanto pare, aveva lo stesso nome ma si trovava in una stanza diversa. La cosa però non è terminata lì perché è stata interrogata dalla polizia e diversi membri del personale dell’asilo sono stati licenziati prima che lei rilasciasse una testimonianza alla Procura. Comprensibilmente, gli spettatori si sono subito chiesti come sia potuto accadere.
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Una persona ha scritto: “È colpa dell’asilo al 100%!”. Un’altra ha aggiunto: “Voglio sapere perché il bambino ha accettato e non ha fatto domande, anche se è andato nella casa sbagliata”. Una terza si è stupita: “Questo è un capolavoro”. Brianna ha poi precisato che quando è andata a prendere il bambino nella stanza sbagliata, il bambino le è corso incontro chiamandola “mamma”. Ha anche confermato che le è stato chiesto di fare di nuovo da babysitter agli stessi bambini e ha poi saputo che il bambino “rapito” aveva un genitore avvocato.
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