Nel nord della Francia, a Chartres, c’è una casa decorata con milioni di cocci di stoviglie: Maison Picassiette. Raimond Isidore cominciò a costruire la sua casa nel 1930. Otto anni dopo, mentre passeggiava in un campo, notò i colori luminosi di minuscoli pezzi di vetro e stoviglie abbandonati nel terreno ed ebbe l’ispirazione di usarli per decorare la sua abitazione. L’uomo raccolse i cocci e li ammucchiò nel suo giardino. Da questo episodio deriva il nome Picassiette, da “pique” (rubare) e “assiette” (piatto).
Isidore realizzò le prime decorazioni e da allora non si è più fermato, coprendo ogni centimetro dei muri e poi continuando anche con i pavimenti e i soffitti, per poi ricoprire anche i mobili. Per 24 anni (finì di decorare nel 1962) l’uomo continuò il suo paziente lavoro e trasformò la residenza in una spettacolare opera d’arte.
Ogni superficie, che siano muri, pavimenti soffitti o mobili, è dipinta o ricoperta di tessere a mosaico con soggetti vari o paesaggi, come vedute di Mont St Michel e Chartres. L’effetto è sorprendente, ma non è difficile immaginare lo stress domestico che questa attività deve aver causato nella piccola abitazione, dove l’artista viveva con la moglie e tre bambini.
Isidore morì nel 1964 e sua moglie continuò a vivere nella casa fino al 1979, quando si trasferì in una residenza per anziani. Maison Picassiette aveva già acquistato una certa fama e nel 1954 era stata visitata anche celebri artisti, tra cui Picasso.
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Nel 1981 la città di Chartres divenne proprietaria della casa. Nel 1983 Maison Picassiette è diventata monumento storico e attualmente fa parte del Museo delle Belle Arti di Chartres. Ogni anno circa 30.000 turisti visitano il sito.
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