“Sono Marilena e fra meno di un mese finalmente arriverà il giorno in cui non sarò più single, perché mi sposo. Le mie nozze sono alle porte e non vedo veramente più l’ora. Capirete da soli che l’organizzazione di un matrimonio, soprattutto quando ci sono una cosa come quasi duecento invitati non è roba facile. Bisogna iniziare con enorme anticipo e infatti sarà almeno un anno che la preparazione del matrimonio prosegue senza sosta. Che poi, a dirla tutta, io avrei fatto qualcosa di molto più contenuto, tra pochissimi intimi, ma il bello è questo cioè che siamo “pochi”. La maggior parte degli invitati sono parenti del mio futuro marito perché ha una cosa come sei zii sia dal lato materno che paterno e ognuno è sposato con figli e alcuni figli dei figli. Un vero e proprio casino. Non è un grosso problema alla fine, se non fosse per mia cognata che è una primadonna a tutti gli effetti e mi ha cercata l’altro giorno per litigare e darmi fastidio sulle nozze. Il motivo? È incinta e deve partorire e si aspetta anche di avere ragione. Vi sembra normale?”
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Marilena, che sta per sposarsi tra meno di un mese, condivide la sua esperienza riguardo all’organizzazione del matrimonio. Entusiasta per l’imminente giorno delle nozze, racconta come l’organizzazione di un matrimonio con quasi duecento invitati sia stata una sfida non da poco. Marilena avrebbe preferito una cerimonia più intima, ma ha accettato di allargare la lista degli invitati, in gran parte composta da parenti del futuro marito, che ha una famiglia molto numerosa.
Nonostante le difficoltà organizzative, il vero problema è emerso con la cognata di Marilena, che è incinta e si aspetta di avere un ruolo speciale durante il matrimonio. Marilena spiega che la cognata, descritta come una “primadonna”, l’ha cercata recentemente per discutere e creare tensioni riguardo alle nozze, avanzando richieste legate alla sua gravidanza e al parto imminente. Questo comportamento ha lasciato Marilena perplessa e infastidita, facendola dubitare della ragionevolezza delle richieste della cognata e chiedendosi se tutto ciò sia normale.
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