La formazione geologica ha un diametro di 50 km e la sua origine da secoli incuriosisce scienziati ed appassionati
- Nel deserto del Sahara si trova una formazione ad anelli concentrici chiamata Occhio del Sahara o struttura di Richat
- In passato si pensava che potesse essere il sito della perduta città di Atlantide
- Alcuni esperti ne avevano attribuito l’origine all’impatto sulla terra di un enorme meteorite
- L’Occhio del Sahara è costituito da strati di rocce sedimentarie esposte per milioni di anni all’erosione di pioggia e vento
- L’area in passato è stata abitata dai primi ominidi
Nel deserto del Sahara occidentale si trova una meraviglia naturale che da secoli incuriosisce scienziati e appassionati. Conosciuta come l’Occhio del Sahara (o struttura di Richat), la massiccia formazione geologica sembra un occhio gigante e le sue dimensioni sono tali che è visibile anche dallo spazio.
Le ipotesi sulla sua formazione
Costituita da una serie di anelli concentrici e creste circolari sull’altopiano di Adrar, la struttura misura 50 km di diametro. La sua conformazione è così insolita che ha dato origine a diverse ipotesi sulla sua origine, tra cui una che sosteneva fosse il sito della perduta città di Atlantide.
Sebbene alcuni esperti inizialmente pensassero che l’Occhio del Sahara fosse un enorme cratere da impatto, studi successivi hanno dimostrato che la formazione aveva un’origine più complessa determinata da processi geologici.
Si tratta di infatti di strati di rocce sedimentarie, tra cui arenaria e calcare, che sono state esposte nel corso di milioni di anni all’erosione del vento e dell’acqua. L’anello esterno della struttura è composto da strati di roccia più duri e resistenti, mentre le depressioni più interne sono costituite da strati più morbidi che si sono erosi più rapidamente nel tempo.
L’azione erosiva di acqua e vento
La struttura di Richat fornisce preziose informazioni sui processi geologici della Terra, compresi gli effetti delle forze tettoniche, dell’erosione e dell’attività magmatica. Inoltre, la presenza di strati sedimentari ha fornito prove anche di attività umane precoci.
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Alcuni ricercatori ipotizzano che la struttura Richat potrebbe essere stata abitata dai primi ominidi come l’Homo erectus o l’Homo heidelbergensis. Sono stati trovati nella zona utensili in pietra, compresi strumenti acheuleani (come le asce), suggerendo che i primi popoli avrebbero utilizzato quest’area del deserto del Sahara per la caccia o l’abitazione a breve termine.
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Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.iflscience.com/the-eye-of-the-sahara-is-a-geological-mystery-staring-into-space-72548
- https://science.howstuffworks.com/environmental/earth/geology/eye-of-the-sahara.htm
- https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1464343X14000971