Controlliamo sempre le e-mail e siamo ossessionati dai social media. Sappiamo bene che la tecnologia è brava a tenerci svegli, ma in che modo i cellulari influenzano il cervello e il sonno? È vero che ci hanno reso la vita più facile, più efficiente e più divertente, ma a quale costo? La vita non è sempre stata così. Un tempo il quando e il quanto del sonno dipendeva dalla stagione. L’unica pressione a svegliarsi per andare al lavoro era il sole. Cosa è cambiato? La rivoluzione industriale ha modificato radicalmente i nostri modelli di sonno. Le lampade artificiali a olio e a gas permisero di lavorare 24 ore su 24. L’illuminazione artificiale ha significato una giornata lavorativa molto più lunga e ha cambiato il nostro atteggiamento nei confronti del sonno.
Da allora, i modelli di sonno hanno continuato a cambiare. L’aumento della tecnologia ha portato ancora più disturbi al sonno. Un tempo la luce blu primaria proveniva dal sole. Ora proviene da TV, computer e dispositivi. Siamo tutti costantemente connessi ai media e ad altre tecnologie. Una volta spenta la lampada, molti di noi afferrano i telefoni con schermi luminosi, a pochi centimetri dai nostri occhi. Questa luce intensa può disturbare il passaggio dalla veglia alla sonnolenza. In che modo? La melatonina viene secreta naturalmente con l’arrivo del buio. Normalmente aumenta un’ora o due prima di andare a letto. Ma la luce blu da cui non riusciamo a staccarci sopprime la melatonina, segnalando al nostro cervello l’attivazione della modalità sveglia.
In uno studio, le persone che hanno utilizzato dispositivi prima di andare a letto hanno mostrato modelli di sonno più disturbati e meno riposati al mattino rispetto a un libro fisico. La luce blu arriva direttamente agli occhi e provoca anche un sonno REM più breve, che aiuta a consolidare i ricordi. Secondo gli esperti, il problema non è la luce blu, ma il modo in cui utilizziamo i nostri dispositivi. La modalità “notte” potrebbe essere d’aiuto perché limita l’esposizione a una luce troppo intensa al momento di andare a letto.
Avere i dispositivi vicino al letto con notifiche come i “mi piace” o un messaggio di un amico stimola invece la dopamina. Questa ci fa sentire felici e attiva il sistema di ricompensa nel cervello. Ecco perché è difficile abbandonare i dispositivi. E ciò che è difficile per gli adulti è peggiore per gli adolescenti che non controllano il loro utilizzo o non hanno la possibilità di ragionare sul perché.
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