L’ignoranza intenzionale, quando e perché si sceglie di non sapere

Scegliere di non informarsi sulle conseguenze delle proprie azioni è un modo per agire a proprio vantaggio

 

Abbiamo tutti un momento della nostra vita in cui ci giriamo dall’altra parte e facciamo finta che tutto vada bene. Può trattarsi di un aspetto di natura personale, politica o professionale che portiamo avanti nonostante le nostre azioni non siano in linea con i valori dichiarati. In questi casi ci troviamo di fronte all’ignoranza intenzionale, l’atto intenzionale di evitare informazioni che rivelano le conseguenze negative delle proprie azioni.

Lo studio

Uno studio effettuato da un team di ricercatori dell’Università di Amsterdam e pubblicato sullo Psychological Bullettin ha analizzato il fenomeno dell’ignoranza intenzionale. Sono state messe a confronto 22 ricerche con un totale di oltre 6531 partecipanti. Ogni studio si è svolto in un laboratorio oppure online, e tutti prevedevano una sorta di accordo in cui alcuni partecipanti apprendevano le conseguenze delle loro azioni, mentre altri potevano rifiutare queste informazioni se lo desideravano.

Dai risultati è emerso che molte persone evitavano attivamente le informazioni, soprattutto queste erano direttamente correlate alle loro scelte. Ciò, ha permesso ai partecipanti di continuare ad agire egoisticamente pur mantenendo un senso di se stessi come individui altruisti. Coloro che hanno invece scelto di apprendere le conseguenze delle proprie azioni avevano il 7% in più di probabilità di essere altruisti rispetto a quelli a cui erano state fornite le informazioni per impostazione predefinita. Ciò suggerisce che le persone veramente generose scelgono di conoscere i risultati delle loro scelte.

Comportamenti altruistici falsati

«I risultati sono affascinanti in quanto suggeriscono che molti dei comportamenti altruistici che osserviamo sono guidati dal desiderio di comportarci come gli altri si aspettano da noi» ha affermato Shaul Shalvi, coautore e professore di etica comportamentale presso l’Università di Amsterdam.

«Mentre la maggior parte delle persone è disposta a fare la cosa giusta quando è pienamente informata delle conseguenze delle proprie azioni, questa volontà non è sempre dovuta al fatto che le persone si prendono cura degli altri. Una parte dei motivi per cui le persone agiscono in modo altruistico è dovuta alle pressioni sociali e al desiderio di vedersi sotto una buona luce. Poiché essere retti è spesso costoso e richiede alle persone di rinunciare al proprio tempo, denaro e impegno, l’ignoranza offre una facile via d’uscita».

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I ricercatori hanno individuato due potenziali motivi per cui si mette in atto l’ignoranza intenzionale. Il primo è che questa possa offrire una scusa intrinseca per non agire con generosità. Se una persona non conosce le conseguenze delle proprie azioni, dice la logica interna, allora può comunque considerarsi un individuo moralmente onesto anche se decide di agire egoisticamente. L’ignoranza intenzionale serve a proteggere la propria immagine di sé.

Il secondo motivo è dato dalla “disattenzione cognitiva”: alle persone non piace pensare più del dovuto. Può derivare dalla pigrizia, dalla mancata attenzione o dal non voler prendersi il tempo per saperne di più. In ogni caso, sono favorevoli alla decisione facile e veloce, anche se avrebbero agito in modo altruistico se fossero stati informati in anticipo.

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