“Sono Micaela, una ragazza di 23 anni e mi sono trasferita da poco a Milano per la specialistica. Ovviamente ho cominciato a cercare un appartamento e mi sono imbattuta in qualunque cosa. Soffitte o cantine spacciate per appartamenti a cifre esorbitanti, case tenute in modo indecente, coinquilini assurdi con pretese bizzarre e ovviamente costi improponibili. Fin qui niente di strano, direte voi…ma a inizio settembre mi imbatto in un annuncio che mi sembrava interessante. Decido di scrivere all’ inserzionista per chiedere info e poter vedere l’appartamento, ma prima ancora di andare a vederlo, per fortuna, faccio una serie di domande e subito salta fuori una proposta assurda, ma assurda davvero. Cioè una cosa che non mi era mai stata proposta prima e credo e spero a nessuno. Ovviamente sono indignata e capisco che non è certo l’annuncio giusto per me e allora da quel momento ricevo altre proposte… ancora peggiori, da parte di questo tizio. La conversazione sembra surreale ma vi assicuro che è accaduta davvero. E ho deciso di condividerla un po’ perché è tragicomica e un po’ per dare la mia testimonianza di cosa significhi essere fuori sede e cercare un affitto a Milano!”
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Micaela, una giovane di 23 anni trasferitasi da poco a Milano per la specialistica, condivide la sua esperienza surreale e sconcertante nella ricerca di un appartamento. Come molti fuori sede, si è trovata a navigare tra offerte di case improponibili, con prezzi altissimi per spazi inadeguati o mal tenuti, e coinquilini con richieste bizzarre. Nulla di nuovo per chi ha vissuto la sfida dell’affitto in una grande città, ma ciò che Micaela ha sperimentato va ben oltre l’assurdo.
A inizio settembre, incappando in un annuncio che sembrava interessante, decide di contattare l’inserzionista per avere maggiori informazioni. Dopo alcune domande iniziali, prima ancora di fissare un appuntamento per vedere l’appartamento, riceve una proposta che definisce “assurda davvero.” La natura di questa proposta, talmente inappropriata e fuori luogo, la lascia indignata e senza parole. Nonostante il rifiuto, l’inserzionista prosegue con altre proposte ancora più inaccettabili e offensive, trasformando la conversazione in qualcosa di tragicomico. Micaela condivide questa chat per denunciare la difficoltà e, talvolta, le situazioni degradanti che possono affrontare i giovani fuori sede, in particolare a Milano, dove il mercato degli affitti è già un incubo per molti.
La sua esperienza, oltre a essere una testimonianza importante, vuole anche essere un invito a prestare attenzione e a non tollerare comportamenti inappropriati, segnalando simili episodi quando necessario. Attraverso il suo racconto, evidenzia il lato più complesso e problematico della ricerca di una casa in città, mostrando come la determinazione e il buon senso possano essere essenziali per superare ostacoli del genere.
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