Fonte: facebook
Una struggente lettera d’amore è stata trovata nella tomba di un uomo morto circa 500 anni fa. Il ritrovamento è avvenuto nella città di Andong, in Corea del Sud e risale al XVI secolo. Il defunto si chiamava Eung-Tae e a rivolgergli parole d’amore era la moglie, incinta del suo bambino e distrutta dal dolore per la sua scomparsa.
Nella lettera, indirizzata «al padre di Won» e posta sul petto dell’uomo, la donna gli poneva numerosi interrogativi. «Dicevi sempre: “cara, viviamo insieme finché i nostri capelli non diventino grigi e poi moriremo insieme. Come hai potuto morire senza di me? Chi ascolteremo ora, io e il nostro bambino, e come vivremo? Come hai potuto precedermi?» scrive nella lettera.
Sebbene non si conosca l’identità della donna, si hanno alcuni elementi per individuare l’uomo e si pensa che fosse un membro dell’antico clan coreano Goseong Yi. Nella tomba il suo corpo era rimasto mummificato, con la pelle e la barba ancora ben conservate. La sua statura era più alta della media quindi si ipotizza che in vita avesse un aspetto affascinante.
Nella lettera la donna proseguiva il dialogo con il suo amato e concludeva con una richiesta accorata. «Come hai potuto abbandonare tutto alle spalle e lasciarmi sola? Non posso vivere senza di te. Voglio venire con te, per favore, portami con te. Il mio dolore non conosce limiti. Come farà il mio cuore ora, e come posso vivere con il bambino avendo un tale vuoto in me? Per favore, leggi questa lettera e rispondimi nei miei sogni. Voglio ascoltare le tue parole in sogno, vieni a parlarmi. Una volta che sarà nato il bambino, chi chiamerà papà?».
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Nella tomba accanto alla mummia sono state trovate anche altre 12 lettere e un paio di sandali intessuti con corteccia di canapa e capelli della vedova. I sandali erano avvolti in un foglio di carta su cui era scritto: “Intrecciati con i miei capelli, prima ancora che tu potessi indossarli”. In Corea questo tipo di calzature è simbolo di amore e speranza di guarigione da una malattia.
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