I tempi “da bagno” variano da persona in persona. Tendenzialmente si dice che le donne sono quelle più lente, mentre gli uomini riescono a svuotare la vescica in pochi secondi. Che questo sia vero o meno, poco importa: c’è una regola universale che vale per tutti a prescindere dal genere ed è “la legge della pipì”. Si tratta di un bizzarro studio che nel 2015 ha anche vinto un premio IgNobel per la fisica, un riconoscimento satirico che viene assegnato annualmente a dieci autori di ricerche strane, divertenti e improbabili.
Lo studio è stato realizzato da un gruppo di ricerca della Georgia Tech (USA), il quale ha monitorato il tempo “perfetto” che ognuno di noi dovrebbe impiegare per fare pipì. Secondo questa teoria, una persona in buone condizioni di salute dovrebbe svuotare la vescica in 21 secondi esatti. Questo principio è stato osservato anche negli animali. A seconda della loro massa corporea, dunque del loro peso, che esercita una pressione sulla vescica, urinano più o meno velocemente. Bisogna considerare che il tempo di svuotamento dipende anche dalla forza di gravità.
Tendenzialmente gli animali con un peso superiore ai tre chili svuotano la loro vescica in circa 21 secondi, mentre quelli più piccoli riescono a liberarsi della pipì anche in una frazione di secondo. Negli ultimi anni diversi urologi hanno affrontato l’argomento, spingendo le persone a monitorare le tempistiche in bagno. Infatti, questo parametro potrebbe essere un indicatore del nostro stato di salute. Se ci accorgiamo di impiegare molto più o molto meno di 21 secondi, potrebbe significare che stiamo trattenendo la pipì troppo a lungo o che abbiamo dei problemi di incontinenza.
Metterci pochissimo tempo o fare più volte pipì nel giro di pochi minuti, potrebbe indicare che si ha una “vescica iperattiva”, una condizione provocata da calcoli o cisti. Infine, è anche probabile che facciamo un lavoro nel quale siamo costretti a trattenere per lungo tempo l’urina e ciò porta a dilatare la vescica.
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