Giudicare una persona solo da alcuni aspetti che conosciamo può portare a valutazioni errate sia in positivo che in negativo
- L’effetto alone è la tendenza di estendere una valutazione di un tratto specifico di una persona, di un prodotto o di un’azienda all’impressione generale
- La parola “alone” deriva da un concetto religioso, dall’aureola che nelle immagini dei santi indica il loro valore
- Una singola qualità positiva di una persona può indurre una predisposizione positiva verso ogni suo aspetto
- Con l’effetto “alone inverso, o effetto corno”, si attribuisce invece una valutazione negativa generale sulla base di un singolo aspetto
- L’effetto alone si riferisce non solo alle persone ma anche a prodotti commerciali
Talvolta ci troviamo a giudicare una persona nel suo complesso pur conoscendola solo in alcuni suoi aspetti. L’effetto alone si riferisce alla tendenza di estendere una valutazione di un tratto specifico di una persona, di un prodotto o di un’azienda all’impressione generale. Se ad esempio percepiamo una persona come affettuosa e amichevole, attribuiremo ad essa anche un’altra serie di tratti associati senza alcuna consapevolezza che siano veri, come ad esempio la generosità.
L’effetto alone
La parola “alone” deriva da un concetto religioso. Si riferisce ad un cerchio di luce posto sopra o attorno alla testa di una persona santa o di un santo in segno di onore. Innumerevoli dipinti del Medioevo e del Rinascimento raffigurano uomini e donne importanti con la luce celeste dell’aureola. Allo stesso modo, secondo il concetto psicologico di “effetto alone”, un attributo evidente di una certa persona porta un osservatore a trarre una conclusione generalizzante su quella persona.
Una singola qualità positiva di una persona può indurre una predisposizione positiva verso ogni suo aspetto, mentre un attributo negativo può indurre un’impressione complessivamente negativa. Mentre il primo, che funziona in senso positivo, è l’effetto alone, il secondo, che funziona in senso negativo, come vedremo più avanti, è chiamato effetto corno.
L’aspetto fisico influenza il giudizio delle persone
In classe, gli insegnanti sono inclini all’errore dell’effetto alone quando valutano i propri studenti. Ad esempio, un insegnante potrebbe presumere che uno studente ben educato sia anche brillante e motivato prima di aver valutato oggettivamente le capacità dello studente in queste aree.
Uno studio condotto nel 1968 da Rosenthal e Jacobson ha scoperto che gli insegnanti generalmente sviluppano aspettative nei confronti dei loro studenti basandosi non solo sui risultati scolastici ma anche sul loro aspetto fisico.
Nell’esperimento, agli insegnanti sono state fornite informazioni oggettive, come il potenziale accademico di un bambino, insieme a una foto di una ragazza o un ragazzo attraente o poco attraente. I risultati hanno indicato che le aspettative degli insegnanti riguardo al futuro accademico del bambino erano significativamente associate all’attrattiva del bambino.
Uno studio più recente (2015) ha esaminato l’impatto della bellezza sui guadagni basandosi sui dati sulle mance dei ristoranti in Virginia. La ricerca ha scoperto che i camerieri e le cameriere più attraenti guadagnavano in mance quasi 1261 dollari in più all’anno rispetto a quelli poco attraenti. La spiegazione principale derivava dal fatto che le clienti davano mance più alle donne più belle che a quelle poco attraenti. La discriminazione basata sui gusti dei clienti in questo caso contava più per le donne che per i maschi.
L’effetto corno o alone inverso
Lo psicologo Edward Thorndike ha descritto l’effetto alone come il pregiudizio cognitivo per cui un aspetto di una persona influenza le proprie opinioni sulle altre dimensioni e caratteristiche di quella persona. Sebbene Thorndike inizialmente usasse il termine solo per riferirsi alle persone, successivamente il suo utilizzo si è esteso anche agli ambiti del marketing.
L’effetto alone inverso, noto anche come effetto corno, è un pregiudizio cognitivo in cui un’impressione generale negativa di una persona influenza la percezione dei suoi tratti o abilità specifici. È l’opposto dell’effetto alone, dove un’impressione positiva porta a percezioni positive.
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Nell’effetto alone inverso, i tratti negativi o i difetti di un individuo possono oscurare le sue qualità positive, portando a giudizi e valutazioni distorti. Ad esempio, l’effetto corno può indurci a stereotipare che qualcuno che è fisicamente in sovrappeso sia anche pigro, sebbene non ci siano prove ad indicare che sia effettivamente così.
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