Quali lavori saranno sostituiti dall’Intelligenza Artificiale e quali sono al sicuro?

I progressi dell’IA potrebbero rivoluzionare il mondo del lavoro. Un rapporto di Goldman Sachs prevede le categorie più a rischio

 

Due terzi dei posti di lavoro in Europa e Stati Uniti sono destinati a cambiare con l’ingresso dell’Intelligenza Artificiale e quasi un quarto di tutto il lavoro attuale sarà rilevato dalle IA. Goldman Sachs, una delle più importanti società al mondo che opera nel settore degli investimenti finanziari, ha diffuso un rapporto con possibili previsioni sul lavoro del futuro.

Le potenzialità di ChatGPT

Le straordinarie capacità di ChatGPT sono in continua evoluzione e l’Intelligenza Artificiale è pronta per fare il suo ingresso in molti settori lavorativi finora rimasti di esclusiva competenza umana. La maggior parte delle persone non avrebbe mai immaginato che si potessero automatizzare lavori che coinvolgono la comunicazione e la creatività, e oggi il programma MidJourney produce gratuitamente, ed in tempi rapidi, immagini artistiche al pari di aziende di creativi.

Il rapporto di Goldman Sachs fa alcune previsioni sui cambiamenti nel mondo del lavoro dovuti all’impiego di IA e le possibili ripercussioni economiche. «Utilizzando i dati sulle attività professionali sia negli Stati Uniti che in Europa» si legge nel rapporto «scopriamo che circa i due terzi dei posti di lavoro attuali sono esposti a un certo grado di automazione dell’IA e che l’IA generativa potrebbe sostituire fino a un quarto del lavoro attuale».

Più a rischio le professioni amministrative e legali

Le stime suggeriscono che a livello globale l’IA potrebbe esporre all’automazione l’equivalente di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. «Aumenta la possibilità di un boom della produzione con una sostanziale crescita economica». Ma quali saranno i lavori più colpiti? Se in passato l’automazione aveva sacrificato i posti di lavoro in fabbrica nelle catene di produzione, adesso l’IA andrebbe a colpire maggiormente i colletti bianchi.

Il rapporto prevede «esposizioni particolarmente elevate nelle professioni amministrative (46%) e legali (44%) e basse in professioni ad alto sforzo fisico come l’edilizia (6%) e la manutenzione (4%)». Gli effetti, afferma, saranno più accentuati nei paesi sviluppati che nei mercati emergenti, poiché questi ultimi dipendono molto di più dal lavoro manuale e per il fatto che i robot a prezzi accessibili sono ancora piuttosto lontani.

Edilizia, Manutenzione e Produzione i settori meno coinvolti

Nello specifico, le categorie la cui percentuale più alta di posti di lavoro non sarà interessata dall’automazione IA sono Pulizia e manutenzione di edifici e terreni (95%), Installazione, manutenzione e riparazione (85%), Edilizia ed estrazione (75%), Produzione (72%), Trasporto e movimentazione dei materiali (65%), preparazione e servizio di alimenti correlati (50%).

I settori dove si prevede che oltre la metà dei posti di lavoro sarà a rischio per l’introduzione di IA sono l’Amministrativo e il Legale, seguiti da Architettura e Ingegneria (circa il 10% dei posti di lavoro dovrebbe scomparire), Benessere e Salute, (8%), Preparazione e servizio di alimenti (7%), produzione (7%), Operazioni commerciali e finanziarie (4%) e Arte, design, intrattenimento, sport e media (3%).

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Nel complesso il rapporto prevede che circa il 7% dei lavoratori statunitensi subirà l’esperienza di essere licenziato dal lavoro per via di un’Intelligenza Artificiale. Molti potrebbero affrontare una mobilità vero il basso.

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