La piramide di Giza e la velocità della luce hanno in comune una serie di cifre. La posizione geografica della piramide è di 29,9792458°N e la luce viaggia nel vuoto ad una velocità di 299.792,458 metri al secondo. Si tratta di una coincidenza oppure c’è un eventuale significato nascosto?
I complottisti hanno visto nella serie di numeri combacianti un chiaro segnale di conoscenze eccezionali da parte di un popolo vissuto millenni fa. Secondo alcune teorie le priamidi sarebbero state costruite da antiche civiltà venute dallo spazio e risalenti al 10.500 a.C, in un periodo di gran lunga precedente alle datazioni ufficiali. Per gli scettici invece si tratta di pura coincidenza, supportata da alcuni fattori.
La prima misurazione corretta della velocità della luce fu stabilita dall’astronomo danese Ole Roemer nel 1676 d.C. Seppure gli egizi avessero avuto conoscenza del concetto secondo cui la luce “viaggia”, avrebbero espresso la misurazione in un sistema diverso da quello metrico decimale, che è stato inventato nel 1791 d.C.
Il popolo del Nilo per misurare le distanze usava i cubiti, motivo per cui la velocità della luce, secondo il sistema di misurazione dell’epoca, sarebbe stata di 571.033.253 cubiti al secondo. Questo numero, convertito con lo stesso approccio in gradi decimali, avrebbe collocato la piramide da qualche parte nella Russia occidentale.
Infine, il nostro sistema di riferimento per la localizzazione dei punti terrestri attraverso latitudine e longitudine è entrato in vigore molto tempo dopo la costruzione delle piramidi. Fu Eratostene di Nicea nel III sec a.C. a gettarne le basi, poi riprese e migliorate nei secoli successivi da altri astronomi, per arrivare al sistema attuale ufficializzato solo nel 1884 a Washington.
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Un post su X ha sottolineato la corrispondenza tra le coordinate della piramide e la velocità della luce, alimentando il dibattito tra gli utenti tra i sostenitori dell’una o dell’altra teoria.
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