L’episodio ha avuto luogo a Torre Santa Susanna, un piccolo comune in provincia di Lecce, dove una donna di 46 anni, incapace di accettare la fine della relazione con il suo ex fidanzato, ha messo in atto un piano di vendetta tanto singolare quanto costoso. La donna, infatti, ha deciso di recapitare al suo ex numerosi ordini online, tutti con pagamento in contrassegno, costringendolo a pagare per prodotti che non aveva mai richiesto.
Quando una storia d’amore si conclude, non tutti riescono ad accettare serenamente la fine del rapporto. In alcuni casi, il dolore e la rabbia possono spingere a comportamenti estremi, come quello che ha coinvolto una quarantaseienne di Torre Santa Susanna. Dopo essere stata lasciata dal suo compagno, un uomo di 47 anni residente nella provincia di Brindisi, la donna ha deciso di attuare una vendetta piuttosto insolita: ordinare online una serie di articoli e farli recapitare presso la casa dell’uomo, che avrebbe poi dovuto pagarli alla consegna.
Inizialmente, il destinatario di questi pacchi ha pensato che si trattasse di un errore. Ricevere un ordine sbagliato può capitare a chiunque, ma quando la situazione ha iniziato a ripetersi con insistenza, l’uomo ha iniziato a sospettare che dietro ci fosse qualcosa di più. Postini e corrieri continuavano a presentarsi alla sua porta con pacchi che lui non aveva mai ordinato, e tutti da pagare in contrassegno. La frequenza di queste consegne era tale da far comprendere all’uomo che non si trattava di un semplice errore, ma di un vero e proprio atto persecutorio.
L’uomo, sospettando che la sua ex compagna potesse essere responsabile di questa situazione, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine per fare chiarezza. I Carabinieri di Torre Santa Susanna hanno avviato un’indagine accurata, che ha portato alla scoperta di un piano ben orchestrato dalla donna per colpire il suo ex a livello economico. Nonostante i suoi tentativi di evitare sospetti ordinando da diverse piattaforme di e-commerce, la donna non è riuscita a sfuggire alla giustizia.
Le indagini hanno rivelato che la stalker non si limitava a effettuare questi ordini a nome dell’ex fidanzato, ma aveva anche accesso a suoi conti bancari. Utilizzando tali conti, la donna aveva attivato diversi finanziamenti a nome dell’uomo, aggravando ulteriormente la sua situazione economica. Questi atti hanno configurato un quadro di vera e propria persecuzione, culminato nella denuncia della donna per atti persecutori.
Durante una perquisizione presso la sua abitazione, i Carabinieri hanno sequestrato il telefono cellulare della donna, dal quale erano stati effettuati gli ordini incriminati. Questo dispositivo rappresenta una prova chiave, confermando il ruolo della donna nell’intera vicenda. Ora, la quarantaseienne si trova a dover affrontare le conseguenze legali delle sue azioni, che l’hanno portata a essere accusata di stalking e frode.
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