Lanciata un’app per suddividere equamente le faccende domestiche

Si può usare in famiglia e tra coinquilini

 

Il governo spagnolo, attraverso il Ministero dell’Uguaglianza, ha annunciato il lancio di una nuova app con l’obiettivo di promuovere una distribuzione più equa delle faccende domestiche tra uomini e donne. La Segretaria di Stato per l’Uguaglianza, Ángela Rodríguez, ha spiegato che l’app permetterà di monitorare il tempo che ogni membro della famiglia dedica alla cura della casa e ad altri compiti domestici. Questo strumento nasce dalla necessità di affrontare il divario di genere nella gestione delle attività quotidiane, evidenziato da un rapporto dell’OCSE, secondo cui in Spagna le donne dedicano più del doppio del tempo rispetto agli uomini a queste mansioni.

L’app è gratuita, disponibile per il download su tutte le principali piattaforme, e progettata per essere semplice e intuitiva. L’obiettivo è promuovere una ripartizione bilanciata dei compiti, registrando le ore dedicate da ciascun individuo alle diverse attività casalinghe. Non sarà limitata solo alle famiglie, ma potrà essere utilizzata anche da chi condivide un appartamento con amici o coinquilini, consentendo una gestione equa delle responsabilità, come avviene con le app per dividere le spese nei viaggi di gruppo.

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Si punta a rendere visibili quei “compiti invisibili” che spesso vengono trascurati

Uno degli aspetti chiave dell’app è il suo “approccio femminista”, volto a rendere visibili quei “compiti invisibili” che spesso vengono trascurati, come la gestione mentale della casa, la pianificazione o il coordinamento delle attività familiari, che ricadono principalmente sulle donne. L’app fa parte del Piano Co-responsabili del governo spagnolo, che punta a coinvolgere lo Stato nella promozione di una condivisione più equa dei compiti non retribuiti tra uomini e donne. Anche se l’iniziativa non risolverà immediatamente tutte le questioni legate alla parità domestica, il Ministero dell’Uguaglianza spera che rappresenti un primo passo verso una maggiore consapevolezza e una più equa distribuzione delle responsabilità familiari, riducendo il divario di genere nel lavoro non retribuito.

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