Fonte: Unsplash
Una banda di otto persone è stata recentemente arrestata proprio mentre stava per raggiungere il proprio obiettivo – un oleodotto – dopo aver trascorso un mese intero a scavare un tunnel segreto per raggiungerlo dal proprio hotel. L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha infatti recentemente riportato la notizia della cattura di otto criminali che avevano affittato un intero hotel a Cheongju, nella provincia di North Chungcheong, e avevano trascorso un mese intero a scavare un tunnel segreto sotterraneo per raggiungere un vicino oleodotto. Si ritiene che il piano sia stato ideato da un ex dipendente dell’operatore statale coreano di oleodotti Daehan Oil Pipeline Corporation, già licenziato per aver tentato di rubare petrolio da un altro oleodotto.
Avevano affittato un hotel vicino al loro obiettivo con il pretesto di volerlo acquistare e hanno trascorso la maggior parte della giornata a scavare utilizzando strumenti rudimentali per evitare di attirare l’attenzione con rumori forti. Si ritiene che abbiano sorvegliato a lungo l’hotel prima di avvicinare il proprietario e fargli credere di voler rilevare l’attività. L’hanno affittato a un prezzo mensile di 4,5 milioni di won, hanno immediatamente chiuso l’edificio e hanno iniziato a scavare nel seminterrato dell’edificio. Hanno lavorato solo con pale e picconi per mantenere bassi i livelli di rumore, ma alla fine si sono avvicinati al loro obiettivo.
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In circa un mese, gli otto criminali sono riusciti a scavare per circa 10 metri e sono arrivati a 30 cm dall’oleodotto. Ma proprio quando stavano iniziando a gioire, l’hotel è stato oggetto di un’incursione e tutti i suoi componenti sono stati arrestati. Il tunnel, pur essendo rinforzato con il legno, passava sotto un’autostrada utilizzata da 66.000 veicoli al giorno, quindi le autorità devono ora riempire il tunnel assicurandosi di non danneggiare le fondamenta dell’edificio. Il tunnel di 9 metri misurava 78 centimetri di altezza e 81 centimetri di larghezza dal seminterrato dell’hotel. Durante le indagini della polizia, i sospetti hanno confessato di aver pianificato di vendere l’olio a due stazioni di servizio, ma non sono mai riusciti a metterci le mani sopra.
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