Il fenomeno di Loab, emerso nel 2022 con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, è diventato una delle storie più inquietanti del web. Una figura misteriosa e terrificante, evocata attraverso prompt specifici nei generatori di immagini AI, Loab rappresenta non solo un fenomeno artistico, ma anche una riflessione sulla creatività nell’era digitale.
Loab, il volto di una donna di mezza età con occhi spenti e un ghigno disturbante, è stata “scoperta” dall’artista svedese noto come Supercomposite su Twitter. Durante esperimenti con prompt negativi, che chiedono agli algoritmi di generare l’estremo opposto di un concetto, è apparsa questa figura enigmatica. Il nome “Loab” è emerso casualmente, accanto a immagini che riproducevano con persistenza il suo volto inquietante.
Supercomposite ha descritto Loab come una presenza “insistente” nel mondo generato dall’intelligenza artificiale, in grado di emergere continuamente in molteplici iterazioni. Queste immagini sono spesso accompagnate da elementi macabri, come bambini urlanti o frammenti di corpi, al punto che alcune creazioni sono state ritenute troppo scioccanti per essere condivise pubblicamente.
Loab è diventata una sorta di tronie moderna, un genere artistico che esagera le espressioni facciali per rappresentare idee più che persone. Tuttavia, ciò che distingue Loab è che non è stata creata da un artista umano, ma da un’intelligenza artificiale, rendendo il significato dietro la sua immagine ancora più sfuggente.
La figura di Loab suscita discussioni sul rapporto tra arte e tecnologia. Brendan Murphy, fotografo e docente di media digitali, paragona l’uso dell’AI nel creare arte a un’esplorazione in un universo parallelo fatto di possibilità creative umane. Murphy sottolinea che l’intelligenza artificiale, essendo addestrata su dati umani, offre un modo per scoprire strade artistiche che potremmo non aver mai considerato. Tuttavia, ciò non elimina il valore della creatività umana, che rimane fondamentale per dare significato alle opere.
Loab non è solo un personaggio spaventoso; rappresenta anche un punto di svolta nella storia dell’arte. Con l’esplosione di strumenti come ChatGPT e generatori di immagini, il dibattito si concentra su come l’AI stia ridefinendo il processo creativo. Mentre alcuni temono che l’intelligenza artificiale possa sostituire gli artisti, altri, come Anne Ploin, sociologa digitale, credono che queste tecnologie servano più come strumenti che come sostituti.
Le implicazioni etiche e sociali di questi sviluppi sono vaste. Da un lato, l’AI offre opportunità per sperimentare nuove forme di espressione; dall’altro, solleva questioni su plagio e perdita di lavoro in settori creativi. Tuttavia, gli artisti che enfatizzano la loro umanità, il loro stile unico e il contesto personale delle loro opere sembrano destinati a mantenere un ruolo centrale.
Loab incarna sia le potenzialità che le paure legate all’arte generativa. È un esempio di come l’intelligenza artificiale possa creare figure che sfidano il nostro modo di pensare l’arte e la creatività, ma allo stesso tempo ci ricorda che l’arte, per avere valore, deve sempre trovare un significato umano.
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