La teoria secondo cui è utile assumere lavoratori pigri

L’ingegnere Frank Bunker Gilbreth ha elaborato una teoria sull’efficienza dei lavoratori pigri poi ripresa dai grandi manager, tra cui Bill Gates

 

In genere i lavoratori pigri vengono licenziati dalle aziende e in fase di reclutamento di nuovi dipendenti si cerca di selezionare quelli più attivi e intraprendenti. Non tutti però la pensano così.

A Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, è stata spesso attribuita la frase «Scelgo sempre una persona pigra per fare un lavoro difficile perché troverà un modo più semplice e rapido per farlo». In realtà la citazione è di Frank Bunker Gilbreth (1868-1924), ingegnere, consulente e autore americano.

L’osservazione dei muratori al lavoro

Gilbreth durante il lavoro di cantiere cominciò ad osservare i muratori più veloci e quelli più lenti, scoprendo un fattore sorprendente: tra loro avrebbe potuto imparare qualcosa anche dall’uomo più pigro. Notò infatti che i muratori più pigri durante il lavoro eliminavano i movimenti non necessari e riducevano l’affaticamento. I lavoratori più esperti e volenterosi erano invece i più dispendiosi in termini di movimenti e forza fisica. Avevano la capacità di produrre molto lavoro e di buona qualità, ma si affaticavano in maniera sproporzionata.

La teoria di Gilbreth è stata poi ripresa in molte occasioni dai grandi capi di aziende e reinterpretata in citazioni. Tra questi anche Bill Gates. Oggi il concetto potrebbe essere riassunto con il termine di “pigrizia produttiva”: essere pigri aiuta a lavorare meglio e a raggiungere un miglior equilibrio con la vita personale.

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C’è poi anche il principio di Pareto, o della regola 80/20 che ci ricorda di concentrarci sul 20% di ciò che conta per produrre l’80% di risultati positivi.

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