La storia delle sirene tra mito e leggenda

La figura delle creature acquatiche metà donne e metà pesce è presente in gran parte delle culture del mondo

 

Il mito delle sirene, creature per metà donne e per metà pesci, si ritrova in quasi tutte le culture del mondo e si perde nella notte dei tempi. In alcune pitture rupestri di circa 10.000 anni fa, trovate  nelle Grotte di Cango, in Sud Africa, compaiono figure umane con code di pesce el’intera zona è ricca di storie di sirene.

La pericolosità delle sirene

Per quanto riguarda invece la mitologia, la prima menzione nota di una figura umana con una coda di pesce risale a circa il 5000 a.C., quando il dio babilonese Ea veniva descritto con il corpo metà si un uomo e metà di pesce. Ea fu poi conosciuto dai Greci come Oannes e da alcune tribù semitiche come Dagon. Si trattava però di una figura maschile che poi sarebbe stata ripresa con il dio del mare Tritone.

La prima apparizione della sirena nei testi scritti sembra essere avvenuta intorno al 1000 a.C. in Assiria. La leggenda narra che la bellissima dea Atargatis, profondamente innamorata di un pastore mortale, ne causò accidentalmente la morte. Colpita dal dolore e dal senso di colpa, si tuffò in un lago, sperando di diventare un pesce. Ne riemerse invece trasformata nella metà inferiore del corpo.

Le sirene compaiono anche nella mitologia greca ma inizialmente erano raffigurate come creature metà donne e metà uccelli ed avevano le ali. Attiravano i marinai verso la morte cantando con voci irresistibilmente belle. Poi a un certo punto persero le loro piume in una gara di canto con le Muse (dee della letteratura, della scienza e delle arti) e, non essendo più in grado di volare, si gettarono nell’oceano dove morirono o si trasformarono in sirene, a seconda delle diverse narrazioni.

Le sirene secondo le varie culture

Le sirene entrarono anche nella mitologia romana come donne con una coda di pesce, estremamente belle e seducenti e allo stesso tempo mortali.

Nel corso dei secoli sono state protagoniste di numerose leggende, a seconda delle culture. Una di queste racconta che Alessandro Magno rese immortale la sorella Tessalonica lavandole i capelli con l’acqua che aveva attinto nella fontana dell’Immortalità. Quando Alessandro morì, Tessalonica per il dolore si gettò in mare per uccidersi. Essendo immortale, fu trasformata in una sirena e, in questa forma, vagò per secoli nel Mar Egeo, chiedendo spesso ai marinai sulle navi di passaggio se Alessandro fosse ancora vivo. Se la rassicuravano dicendole che era ancora vivo e governava, li lasciava passare. Se invece sostenevano che fosse morto, si trasformava in un mostro e li mandava in fondo al mare.

Caesag, Melusina e Ondina

Nella tradizione scozzese invece la Ceasg (fanciulla dell’onda) è una donna che sotto la vita ha la coda di un salmone. La Ceasg può esaudire tre desideri a chi la cattura. Le creature sono benevole e spesso si sposano con gli umani, assumendo la forma di umane quando sono sulla terraferma. In Europa continentale Melusina è una sirena d’acqua dolce, a volte con le ali, a volte con una coda di serpente invece che di pesce, e a volte con due code. Melusina sposò un umano, ma una volta alla settimana si trasformava in una sirena mentre faceva il bagno. Quando suo marito ruppe l’accordo di non entrare mai nella sua camera mentre lei faceva il bagno, vedendola nella sua forma di sirena, lei lo abbandonò per sempre. Nelle leggende tedesche la sirena è Ondina, uno spirito d’acqua dolce immortale ma senza anima. Può ottenere un’anima sposando un umano e dandogli un figlio. Nel momento in cui ha un’anima, la sirena comincia ad invecchiare.

La Sirenetta di Andersen

A queste leggende si ispirò Hans Christian Andersen nel 1836 quando scrisse la fiaba “La Sirenetta”. Nella storia la protagonista si innamora di un principe e rinuncia alla sua voce e alla sua coda per diventare umana e ottenere un’anima. Nella versione Disney sposa il principe e vive felice e contenta, ma nella storia originale il principe sposa un’altra e la sirenetta sta per dissolversi nella schiuma del mare quando avviene qualcosa che la salverà dalla triste fine.

Nelle leggende russe le sirene sono creature che non hanno coda di pesce ma sono gli spiriti di giovani morte tragicamente e vivono sui fondali di laghi e fiumi. Possono essere seducenti e pericolose, trascinando i giovani uomini in acqua. Hanno i capelli perennemente bagnati perché morirebbero se si asciugassero, e spesso portano con sé un pettine che consente loro di evocare l’acqua mentre sono sulla terraferma. Spesso escono dall’acqua di notte e cantano sugli alberi o nei prati.

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In Cina si raccontano storie di sirene con piedi e mani palmati, mentre in Cambogia e Thailandia si trovano leggende molto note sulla sirena dorata Suvannamaccha, una principessa sirena che si innamora di un principe umano e ha un figlio da lui. L’africana Mami Wata è uno spirito acquatico spesso rappresentato come una sirena. Leggende di sirene con gli stessi elementi narrativi si trovano anche nel folklore delle Filippine, in Cina e in Corea del Sud, a Giava, in Nuova Zelanda.

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