La Scienza rivela qual è il tempo medio impiegato dalle donne per raggiungere il climax

Tempistiche e modalità del climax femminile

 

Un’indagine condotta da un team di esperti ha messo in luce dati sorprendenti sul tempo impiegato dalle donne per raggiungere il climax durante un rapporto intimo. Lo studio, focalizzato su un campione di 645 donne di età compresa tra i 21 e i 40 anni provenienti da 20 differenti nazioni, ha evidenziato che la maggioranza non raggiunge l’apice del piacere in tali circostanze.

Le partecipanti, tutte in relazioni eterosessuali con una durata media di sette anni, sono state accuratamente selezionate. La composizione del gruppo era variegata: due terzi delle donne erano sposate, mentre il restante terzo conviveva con il proprio partner. Questa diversità ha permesso ai ricercatori di esaminare un ampio spettro di dinamiche relazionali.

I risultati dello studio

Le donne sono state invitate a intraprendere un rapporto intimo con il proprio partner, attivando un cronometro subito dopo i preliminari per misurare il tempo necessario a raggiungere il climax. Tra coloro che hanno raggiunto l’apice del piacere, il tempo impiegato variava tra i sei e i venti minuti, con una media di 14 minuti. Tuttavia, sorprendentemente, meno di un terzo delle partecipanti è riuscito a raggiungere il climax durante l’atto, nel corso delle otto settimane di studio.

Il dato più stupefacente emerso dalla ricerca è che il 69% delle donne non ha mai raggiunto il climax durante il rapporto completo. Da questo risulta chiaro che non esistono caratteristiche univoche tra coloro che non hanno sperimentato il massimo del piacere, dato che fattori come l’età, l’istruzione, il reddito, lo stato civile, la durata della relazione o la frequenza dei rapporti non hanno mostrato un’influenza significativa.

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Le donne che non hanno raggiunto il climax in queste circostanze hanno comunque sperimentato il piacere in altri modi. I ricercatori hanno notato che il climax era più comunemente raggiunto attraverso pratiche di intimità diverse dall’unione diretta. Questo studio sottolinea come il ruolo dell’organo maschile in molte attività intime sia importante, ma non esclusivo. Gli scienziati hanno enfatizzato che gli uomini possono adottare diversi metodi per stimolare le zone erogene femminili, ampliando così le prospettive sulle dinamiche sessuali e sul piacere femminile.

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