La prima taverna aperta al mondo risale a 5000 anni fa

Nell’antica città di Lagash, in Iraq, è stato scoperto un sito adibito a ristorazione, con panche, ciotole, un forno e persino un “frigorifero”

 

Andare a mangiare fuori sembra fosse un’abitudine già 5000 anni fa. Gli archeologi in Iraq hanno infatti scoperto nell’antica città di Lagash un’antica taverna risalente al 2700 a.C. Il locale comprendeva una zona pranzo all’aperto e 7 ambienti al chiuso contenenti panche, un forno, resti di cibo millenario e perfino un “frigorifero”.

Un locale attrezzato per la ristorazione

Dopo aver scavato non senza difficoltà l’area all’aperto, il team di archeologi ha allargato la trincea di scavo per indagare nei locali al chiuso dove è stato trovato un ampio forno per cotture di cibi di grandi quantità. Sono tornate alla luce anche dozzine di ciotole coniche, molte contenenti resti di pesce e un frigorifero di argilla in cui venivano mantenuti al fresco gli alimenti. Nell’area c’erano anche brocche con tracce di birra e numerosi coperchi per orci in argilla e con bolli identificabili di bevande alcoliche.

Il fatto che i contenitori dell’osteria non fossero puliti porta gli archeologi a pensare che potrebbe essersi verificato un disastro naturale, o qualche evento improvviso che abbia costretto ad un frettoloso abbandono dell’osteria.

Le tecniche di ricerca archeologica

Lagash, l’attuale città di al-Hiba, era una delle città più antiche e più grandi della Mesopotamia meridionale, occupata dal quinto millennio fino alla metà del secondo millennio a.C. E’ un importante sito archeologico, con gli ultimi scavi ripresi nel 2019 e proseguiti negli anni con la collaborazione di diverse università e istituti di ricerca tra cui il Penn Museum, l’Università di Cambridge, l’Università di Pisa e lo State Board of Antiquities and Heritage di Baghdad. La scoperta è stata fatta utilizzando tecniche moderne come la fotografia con droni, la magnetometria e l’analisi dei sedimenti.

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L’esistenza di una taverna in epoca così remota fa presupporre che la società sumera non fosse organizzata socialmente solo in élite e schiavi, come finora ipotizzato, ma che comprendesse anche una classe media composta da lavoratori e commercianti. La presenza di un luogo pubblico dove potersi sedere e mangiare uno stufato di pesce significava che non tutte le persone sottostavano alla tirannia del sovrano ma esistevano anche uomini liberi in grado di muoversi e agire liberamente.

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