Nell’antica Grecia le navi che viaggiavano tra lo Ionio e l’Egeo dovevano circumnavigare il Peloponneso, in un tragitto di 340 km spesso pericoloso per via di tempeste e pirati. Per aggirare il problema e consentire il trasporto delle merci in sicurezza e con tempi più brevi, i greci realizzarono nel 600 a.C. il Diolco, una strada lunga dai 6 agli 8,5 km, che potrebbe essere definita come un’antenata delle attuali ferrovie.
Il percorso attraversava l’intero istmo di Corinto e collegava, con una strada lastricata in pietre, il porto sul golfo di Corinto con il porto sul golfo Saronico. Il Diolco era usato non solo per il trasporto dei carichi, ma anche per lo spostamento via terra delle barche, collocate su macchinari con le ruote e trascinate da un’estremità all’altra della costa. La forza motrice era costituita da schiavi che trascinavano i carichi con lunghe corde. Una sezione della strada presentava binari appositamente scanalati, considerati tra le prime “ferrovie” conosciute nella storia documentata. L’antico percorso correva più o meno parallelo all’attuale Canale di Corinto.
Per rendere le navi più leggere possibile durante il trasporto, una volta toccata la terraferma venivano spogliate di tutto il carico superfluo, come i mobili ed altri oggetti non indispensabili. La forza umana e le avanzate conoscenze tecnologiche hanno permesso l’uso del Diolko per molti secoli, evocando il ricordo degli schiavi che trasportavano e spostavano gli enormi blocchi delle Piramidi nell’antico Egitto. I profondi solchi tra le pietre garantivano che il carrello e il suo inestimabile carico rimanessero saldamente sulla rotta fino a raggiungere l’altro lato dell’istmo.
Vari sovrani, tra cui Giulio Cesare e Alessandro Magno, valutarono l’idea di scavare un canale attraverso l’istmo di Corinto. Nel 67 d.C., l’imperatore romano Nerone tentò l’impresa utilizzando migliaia di schiavi, ma il progetto fu presto abbandonato.
Nel 1800, il governo greco decise di sponsorizzare la costruzione del Canale di Corinto. Fu iniziato nel 1889 e completato nel 1893, realizzando un sogno vecchio di più di 2.000 anni.
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Il canale ha una lunghezza di 6343 metri, una larghezza minima di 24,6 metri al livello del mare e una larghezza di 21 metri alla profondità di 8 metri, limitando così il passaggio a navi di stazza medio-piccola. Il Peloponneso, che ora è ufficialmente un’isola, è collegato al resto della Grecia da un ponte autostradale che attraversa la parte superiore del canale.
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