La mappa delle stelle nel misterioso disco di Nebra

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La mappa delle stelle nel misterioso disco di Nebra

| 18/06/2024
Fonte: Facebook

Il manufatto è uno dei ritrovamenti più affascinanti e controversi del XX secolo

  • Nel 1999 alcuni saccheggiatori di tombe prelevarono un bottino da una cavità del monte Mittelberg, nei pressi della città di Nebra, in Germania
  • Tra i reperti c’era un disco di bronzo del 1600 a.C. raffigurante la luna, il sole e le stelle
  • Dopo diverse peripezie il disco è tornato in mano alle autorità competenti
  • Molti studiosi ritengono che si tratti della più antica rappresentazione realistica del cosmo mai trovata
  • Il disco è misteriosamente legato al cerchio di Goreck, un antico osservatorio astronomico di 7000 anni fa situato a 25 chilometri da Nebra

 

Il disco di Nebra è uno dei ritrovamenti archeologici più affascinanti e controversi del XX secolo. Fu trovato nel 1999 da alcuni saccheggiatori di tombe in una cavità sul monte Mittelberg, nei pressi della città di Nebra, in Germania.

Il disco danneggiato dai ladri

Datato al 1600 a.C., il disco di bronzo ha un diametro di 32 cm e pesa circa 2 kg. È patinato in blu-verde e presenta in rilievo simboli in foglia d’oro che sembrano rappresentare una falce di luna, il sole (o forse una luna piena), le stelle, una fascia d’oro ricurva, interpretata come una barca solare, e un’ulteriore fascia d’oro sul bordo del disco che probabilmente rappresenta uno degli orizzonti. Durate la rimozione il disco rimase scheggiato nel bordo esterno, perse una parte dell’oro e una delle stelle. Dopo diversi tentativi di vendita del disco da parte dei ladri, il manufatto fu recuperato grazie ad un’operazione della polizia svizzera in collaborazione con il collezionista svizzero a cui era stata fatta l’offerta di acquisto per circa 370.000 euro.

Sul disco è raffigurata anche la costellazione delle Pleiadi e i raggi X hanno rivelato altre due stelle sotto l’oro dell’arco destro, suggerendo che i due archi siano stati aggiunti più tardi. Lungo il bordo corre un anello di fori praticati nel metallo, probabilmente per fissare il disco a qualcosa, forse un pezzo di stoffa pesante.

La più antica rappresentazione del cosmo

Molti ricercatori ritengono che si tratti della più antica rappresentazione realistica del cosmo mai trovata, forse una sorta di strumento di calcolo astronomico per determinare i tempi di semina e raccolto. utilizzato come orologio astronomico avanzato.

Incuriosito dalla possibilità che il disco di Nebra fosse uno strumento astronomico-astrologico, il professor Wolfhard Schlosser, dell’Università di Bochum, misurò l’angolo tra la coppia di archi su entrambi i lati del disco e scoprì che era di 82 gradi. In modo affascinante, sulla collina di Mittelberg, tra il tramonto alto di mezza estate e il tramonto basso di metà inverno, il sole sembra viaggiare di circa 82 gradi lungo l’orizzonte.

Questo angolo varierebbe da luogo a luogo; più a nord, ad esempio, sarebbe di 90 gradi, e a sud di 70. Ma in una fascia ristretta dell’Europa centrale, il passaggio del sole nel cielo misura esattamente 82 gradi. Schlosser concluse che la coppia di archi lungo la circonferenza del disco di Nebra rappresentasse effettivamente i solstizi del sole in modo accurato per la sua posizione. Ciò suggerirebbe che le società agricole dell’età del bronzo dell’Europa centrale effettuassero sofisticate misurazioni celesti.

Il legame con il cerchio di Goseck

Un’ulteriore prova delle conoscenze astronomiche dei popoli neolitici è costituita da un’area, a soli 25 chilometri dal luogo di ritrovamento del disco, dove si trova una struttura circolare che gli archeologi hanno identificato come il più antico osservatorio solare della storia. Il circolo di Goseck risale al 4900 a.C. ed è un enorme cerchio di 75 metri di diametro costruito dalle prime comunità agricole. Originariamente il sito era costituito da quattro cerchi concentrici, un tumulo, un fossato e due palizzate di legno alte circa una persona. All’interno delle palizzate c’erano tre serie di porte, rivolte rispettivamente a sud-est, sud-ovest e nord.

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Le due porte meridionali segnavano l’alba e il tramonto sia del solstizio d’estate che di quello d’inverno. Tra il sito e il disco di bronzo c’è una correlazione: l’angolo tra le due porte del solstizio nel cerchio di Goseck corrisponde all’angolo tra gli archi dorati sul bordo del disco celeste di Nebra, sebbene il manufatto sia stato realizzato 2400 anni dopo.

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