Fonte: Pixabay
La Luna è entrata a far parte dei siti culturali a rischio. Per la prima volta nella storia, un luogo al di fuori della Terra è oggetto di preoccupazione per i potenziali pericoli derivanti dallo sfruttamento umano.
A definire il satellite come patrimonio culturale a rischio è il World Monuments Fund (WMF), un’organizzazione non profit americana che si prefigge di tutelare e preservare manufatti e luoghi di rilevanza storico-culturale in tutto il mondo, attraverso iniziative di sensibilizzazione e lavoro sul campo.
La decisione del WMF riflette la crescente preoccupazione per l’impatto delle missioni spaziali future, sia governative che private, sulle tracce storiche lasciate sulla superficie lunare. Con la missione Apollo 11 del 1969 sono state lasciate sulla Luna le prime tracce umane, come le impronte delle scarpe degli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, la bandiera americana, la telecamera che ha ripreso l’allunaggio trasmesso in televisione, un disco commemorativo contenente messaggi di pace da 73 paesi e altri oggetti. L’imminente ritorno delle missioni umane sulla Luna, non solo a fini scientifici ma anche commerciali, determina un rischio concreto che quei primi elementi storici possano essere danneggiati o cancellati.
Secondo il WMF, la crescente attività sulla Luna da parte di aziende private come SpaceX, Blue Origin, e governi come USA, Cina e Russia, potrebbe minacciare questi importanti resti e tutti i luoghi lunari dove sono state compiute le prime esplorazioni del satellite. Il rischio non riguarda solo il contatto diretto con i manufatti, ma anche fenomeni come l’erosione causata dalla polvere lunare sollevata dall’atterraggio dei nuovi veicoli spaziali.
La presidente del WMF, Bénédicte de Montlaur, ha dichiarato che questa decisione evidenzia la necessità di strategie per proteggere il patrimonio culturale, anche al di fuori del nostro pianeta. «Per la prima volta, la Luna è inclusa tra i patrimoni culturali a rischio, per riflettere l’urgente necessità di riconoscere e preservare i reperti che testimoniano i primi passi dell’umanità oltre la Terra, un momento decisivo nella nostra storia comune», ha affermato Montlaur.
Oltre alla Luna, la lista 2025 del WMF include 25 siti in 29 paesi che affrontano minacce ambientali, sociali e geopolitiche. La maggior parte dei luoghi si trova in zone di guerra, come l’Ucraina e Gaza, oppure sono a rischio a causa della crisi climatica.
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L’obiettivo del WMF è sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni di tutela per preservare i siti. La comunità scientifica e culturale ha accolto con interesse questa decisione, sottolineando l’importanza di considerare la Luna non solo come una destinazione per l’esplorazione futura, ma anche come un patrimonio da tutelare che racconta la storia dell’umanità.
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