Si dice che il latino sia una “lingua morta”. Ebbene anche le altre lingue più moderne potrebbero unirsi a lei un giorno, dato che un nuovo studio rivela che la maggior parte dei giovani adulti non si cura dell’ortografia nei messaggi di tutti i giorni. In particolare un sondaggio condotto su 2.000 persone ha scoperto la scioccante scomparsa dell’ortografia e della punteggiatura corretta tra i giovani sui social media e sulle piattaforme di messaggistica. Meno di un quarto della generazione Z usa punti, virgole e virgolette nelle comunicazioni occasionali. In confronto più della metà delle persone di età superiore ai 65 anni (55%) dichiara di essere sempre attenta alla corretta grammatica quando scrive messaggi o posta online.
Il sondaggio ha rilevato che la maggior parte di loro è propensa a usare la punteggiatura corretta nei messaggi di testo (69%). Tuttavia questa tendenza si attenua sulle piattaforme di social media, con meno del 10% che si preoccupa di queste formalità. Il 22% delle persone afferma che ci vuole troppo tempo e che, finché il significato viene trasmesso, l’accuratezza tecnica della scrittura non ha più importanza. Solo un quarto di coloro che hanno tra i 18 e i 24 anni usa correttamente le lettere maiuscole, rispetto al 61% degli anziani. Solo il 16% della generazione Z usa sempre i punti alla fine delle frasi, mentre solo il 28% dei millennial fa lo stesso.
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Solo un terzo della generazione Z si preoccupa di correggere i propri messaggi prima di inviarli. I sostenitori di una grammatica corretta affermano che questa tendenza ha serie implicazioni che potrebbero intaccare le prospettive di carriera dei giovani. Lo studio di OnePoll ha inoltre rilevato che le generazioni più giovani sono molto più entusiaste delle abbreviazioni. Due terzi di chi ha meno di 35 anni usa regolarmente le abbreviazioni, rispetto ad appena il 21% di coloro i quali hanno più di 65 anni.
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