La storia di Jenny, la gatta del Titanic, è un racconto affascinante che mescola realtà e leggenda. Imbarcata sul celebre transatlantico come parte dell’equipaggio dedicato alla lotta contro i roditori, Jenny era già nota per il suo operato sulla nave gemella, l’Olympic. Con la partenza da Belfast verso New York, la gatta portò con sé una cucciolata di gattini, trovando rifugio in una zona calda e sicura della nave.
Secondo le cronache, la micia strinse un legame speciale con un membro dell’equipaggio, il fuochista irlandese Joseph Mulholland, soprannominato Jim. Le osservazioni di Jim lo portarono a credere che Jenny fosse in grado di percepire un pericolo imminente. Prima della partenza, infatti, la gatta cominciò a trasportare i suoi piccoli sulla terraferma, un gesto che Jim interpretò come un presagio funesto. Convinto che l’animale sapesse qualcosa di cui gli umani non erano a conoscenza, decise anch’egli di abbandonare il Titanic, anticipando il tragico destino della nave.
La storia di Jenny ha trovato eco in racconti di sopravvissuti come Violet Jessop, che, oltre a raccontare l’epopea del naufragio, menzionò anche la presenza della gatta. Sebbene non ci siano prove definitive sulla veridicità di questi eventi, la testimonianza di Mulholland e la curiosità legata ai comportamenti degli animali continuano a suscitare interesse e ammirazione. A bordo del Titanic si trovavano anche altri animali, tra cui cani e uccelli. In totale, circa 12 cani viaggiavano con i loro padroni, ma solo tre di questi sopravvissero, tutti di piccola taglia. La maggior parte degli animali non fu così fortunata: si narra che alcune passegere, come Ann Elizabeth Isham, rifiutassero di abbandonare i loro animali, pagando con la vita questa scelta.
Leggi anche: Venduta all’asta la “zattera” di Titanic (la porta che salvò Rose e non Jack)
Il tragico affondamento del Titanic, avvenuto la notte del 14 aprile 1912, ha generato una vasta letteratura e innumerevoli storie. Tra queste, quella di Jenny rappresenta un lato affettuoso e misterioso del disastro, evidenziando come anche gli animali possano avere un ruolo significativo nei momenti di crisi. La figura di Jenny, simbolo di intuizione felina, continua a vivere nella memoria collettiva, trasformandosi in un racconto che mescola il dramma umano con la meraviglia della natura.
Share