L’isola del Giappone accessibile solo agli uomini ma solo se svestiti

Okinoshima è considerata luogo sacro fin dal IV secolo d.C. e vi si accede solo dopo aver compiuto rituali di purificazione

 

Okinoshima è un’isola del Giappone in cui sono ammessi solo gli uomini ma a condizione che si spoglino nudi.

L’isola sacra

L’isola è considerata luogo sacro fin dal IV secolo d.C. In passato è stata un punto di incontro fondamentale per le relazioni diplomatiche e commerciali con la penisola coreana e la Cina, un luogo in cui si mescolavano culture, preghiere e rituali.

La tradizione degli uomini che si spogliano prima di mettere piede a Okinoshima è molto più di un rituale eccentrico ed è profondamente radicato nella spiritualità shintoista. Il rituale di purificazione è noto come “misogi” e prevede che gli uomini si tolgano i vestiti per eliminare le impurità prima di presentarsi alla divinità dell’isola, la dea Munakata Okitsugu-Mikoto.

Nel corso dei secoli migliaia di persone hanno portato in dono alla dea offerte come specchi, perline e altri oggetti che venivano poi gettati in mare come gesto propiziatorio. Alle donne è vietato vistare l’isola per via dell’antica credenza dell’impurità nel periodo mestruale che contaminerebbe la sacralità dell’isola. Attualmente le visite a Okinoshima sono fortemente limitate, non solo per preservare la solennità del luogo ma anche per proteggere il suo habitat ambientale.

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Ogni anno, solo pochi uomini, scelti dal santuario Munakata Taisha, possono accedere per pregare, ma sono vincolati da un sacro voto di segretezza, con il divieto di rivelare i dettagli del loro pellegrinaggio.

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