L’invecchiamento non è costante ma ha due picchi nel corso della vita: ecco quando

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L’invecchiamento non è costante ma ha due picchi nel corso della vita: ecco quando

| 03/09/2024
Fonte: Facebook

Uno studio rivela cambiamenti significativi nell’organismo in due determinate fasce d’età

  • L’invecchiamento è un processo naturale di graduali cambiamenti del corpo
  • Secondo uno studio il decadimento fisico non è costante ma ha due picchi nel corso della vita
  • Gli esseri umani sperimentano due drastici balzi in avanti nell’invecchiamento all’età media di 45 anni e intorno ai 60 anni
  • La ricerca si è focalizzata sui cambiamenti molecolari associati all’invecchiamento
  • In questi due periodi della vita si riduce nell’organismo la capacità di metabolizzare lipidi, caffeina e alcol ed è più probabile l’insorgere di alcune patologie

 

L’invecchiamento è un processo naturale di graduali cambiamenti del corpo che si verificano a partire da una certa età. Se siamo abituati a pensare che invecchiamo in maniera graduale e continua nel tempo, uno studio rivela invece che il decadimento fisico non è costante, ma ha due picchi nel corso della vita.

I due picchi dell’invecchiamento

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Aging e condotta dal genetista Michael Snyder della Standford University insieme al suo team, si è focalizzata sui cambiamenti molecolari associati all’invecchiamento. Gli esseri umani sperimentano due drastici balzi in avanti, uno all’età media di 45 anni e l’altro verso i 60 anni.

L’invecchiamento è un processo complesso e associato a crescenti rischi di malattie di ogni tipo. Snyder e i suoi colleghi hanno studiato la biologia dell’invecchiamento per comprendere meglio quali cambiamenti si verificano e come, al fine di mitigare e trattare meglio questi disturbi. A tal fine, hanno monitorato per quadi due anni un gruppo di 108 adulti tra i 25 e i 75 anni a cui ogni tre mesi-sei mesi venivano prelevati campioni di sangue, feci, pelle e tamponi nasali e orali.

I ricercatori hanno notato che in alcune condizioni, come l’Alzheimer e le malattie cardiovascolari, il rischio non aumenta gradualmente con il tempo, ma si manifesta bruscamente dopo una certa età. Quindi hanno voluto studiare meglio i biomarcatori dell’invecchiamento per capire se si potessero identificare i cambiamenti correlati. Utilizzando i campioni del loro gruppo, i ricercatori hanno monitorato diversi tipi di biomolecole, tra cui RNA, proteine, lipidi, microbioma intestinale, cutaneo, nasale, orale, per un totale di 135.239 caratteristiche biologiche.

I cambiamenti nell’organismo

Diversi studi precedenti avevano rilevato cambiamenti non lineari nelle abbondanze molecolari che possono essere collegate all’invecchiamento nei ratti e negli esseri umani. Studi su moscerini della frutta, topi e pesci zebra hanno invece evidenziato un processo di invecchiamento graduale in quelle specie. Snyder e i suoi colleghi hanno notato che c’è un cambiamento molto evidente nell’abbondanza di molti diversi tipi di molecole nel corpo umano in due fasi distinte.

Circa l’81% di tutte le molecole studiate hanno mostrato cambiamenti accentuati durante una o entrambe queste fasi, in particolare verso i 45 anni, e di nuovo all’inizio dei 60 anni. Il picco a 45 anni ha mostrato cambiamenti nella capacità delle molecole di metabolizzare i lipidi, la caffeina e l’alcol, nonché l’insorgenza di malattie cardiovascolari e di disfunzioni della pelle e dei muscoli. Il picco dei 60 anni era associato al metabolismo dei carboidrati e della caffeina, alle malattie cardiovascolari, alla pelle e ai muscoli, alla regolazione immunitaria e alla funzione renale.

Uno studio precedente, condotto da ricercatori in Germania e negli Stati Uniti, aveva scoperto che esiste un’altra “ondata” di invecchiamento intorno ai 75 anni, ma la ricerca più recente non è stata in grado di confermare tali risultati a causa della fascia di età limitata dei soggetti coinvolti nello studio.

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A seguito della scoperta, i ricercatori suggeriscono, quando ci si avvicina a questi anni cruciali tra i 40 e i 60 anni, di apportare cambiamenti allo stile di vita come limitare l’alcol, fare più esercizio fisico e di bere molta acqua per aiutare la funzione renale.

 

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