Con l’intelligenza artificiale è stata decifrata la prima parola dei papiri carbonizzati

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Con l’intelligenza artificiale è stata decifrata la prima parola dei papiri carbonizzati

| 06/11/2023
Fonte: Scrollprize

Ora sappiamo che c’è scritto “porpora”

  • Gli scienziati dell’Università del Kentucky hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per decifrare un antico rotolo di pergamena carbonizzata trovata a Ercolano dopo l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
  • L’intelligenza artificiale ha permesso di leggere la parola “porpora” dal rotolo senza danneggiarlo, utilizzando immagini a raggi X e una radiografia 3D
  • Un concorso chiamato Vesuvius Challenge è stato lanciato per aiutare a decifrare il testo greco del rotolo, con un premio di 40.000 dollari per il primo vincitore, Luke Farritor
  • Anche Youssef Nader dalla Germania è arrivato alla stessa conclusione, ma dopo Farritor, e ha ricevuto un premio di 10.000 dollari
  • Sono ancora in palio altre somme di denaro per chi riuscirà a estrarre le parole dai rotoli di pergamena

 

L’uso dell’intelligenza artificiale è un argomento sempre molto delicato. Se viene usata per scopi culturali e non per la creazione di deepfake, però, ha grandissime opportunità per dare una svolta alla nostra conoscenza. A dimostrarlo ancora una volta sono stati gli scienziati informatici dell’Università del Kentucky che hanno sfruttato le potenzialità dell’IA per leggere un antico rotolo di pergamena bruciato nell’eruzione vulcanica che distrusse Ercolano nel 79 d.C.

Questo reperto storico è fragilissimo e se solamente si provasse a srotolarlo si ridurrebbe in polvere. Ora però siamo riusciti a capire che una delle parole che c’è scritta sopra è “porpora”. Per farlo, il team ha sviluppato un algoritmo di machine learning in grado di leggere le immagini a raggi X dei rotoli “carbonizzati”. A questo punto hanno eseguito una radiografia 3D del rotolo bruciato per creare un processo chiamato “unwrapping virtuale”.

La sfida ha visto due vincitori per il momento

Ed ecco che arriviamo allo scorso marzo, quando hanno lanciato un concorso chiamato Vesuvius Challenge. Sono state diffuse migliaia di immagini 3D a raggi X di due rotoli arrotolati e di tre frammenti di papiro e i programmi di intelligenza artificiale da usare per aiutare a decifrare l’antica scrittura greca. La sfida era la seguente: usare e migliorare l’algoritmo per scovare il testo. Il primo che c’è riuscito è stato il ventunenne informatico Luke Farritor che ha ricevuto un premio di 40.000 dollari.

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È giunto alla stessa conclusione – trovando la scritta “πορφύραc”, ossia porpora – anche il tedesco Youssef Nader dalla Germania. Tuttavia, essendo arrivato dopo, il premio per lui è stato di 10.000 dollari. Ma non è finita qui perché sono ancora in palio altre somme di denaro per i ricercatori che riusciranno a estrarre le parole dai rotoli di pergamena, prelevati dalla biblioteca di una lussuosa villa sepolta nella città romana tanti anni fa. Le ipotesi sono tante, dalle opere di filosofia alle cronache del tempo e informazioni di vita quotidiana. Ma presto, grazie all’intelligenza artificiale, potremmo saperlo.

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