L’intelligenza artificiale potrebbe non farci comunicare con gli alieni

Potrebbe fare da grande filtro

 

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, suscitando interrogativi profondi tra gli scienziati riguardo al suo potenziale impatto cosmico. L’avanzamento verso una super intelligenza artificiale (ASI), capace di superare l’intelligenza umana e di apprendere a velocità esponenziali, solleva una nuova teoria intrigante: potrebbe essere l’ASI il “grande filtro” che ostacola lo sviluppo delle civiltà extraterrestri?

Questa ipotesi, esplorata in un articolo pubblicato su Acta Astronautica, suggerisce che l’emergere dell’ASI potrebbe rappresentare una fase critica nella progressione evolutiva di una civiltà. Questo “filtro” potrebbe essere così estremamente complesso da superare che la maggior parte delle civiltà potenzialmente avanzate potrebbe essere bloccata nel loro sviluppo, incapace di evolversi in entità spaziali a lungo termine.

Ci potrebbero essere barriere evolutive a dividerci

Il concetto del “grande filtro” delinea una possibile spiegazione per il “paradosso di Fermi”, che si domanda perché non abbiamo ancora rilevato segni di civiltà tecnicamente avanzate altrove nell’universo, nonostante la vastità del cosmo e il numero potenzialmente enorme di pianeti abitabili. Questa teoria suggerisce che ci siano barriere evolutive che impediscono alle civiltà di superare certi stadi critici e l’ASI potrebbe rappresentare una di queste barriere. Il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale, che potrebbe portare alla super intelligenza, potrebbe quindi essere cruciale nel determinare il destino delle civiltà.

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Questo avvicinarsi alla creazione di un’intelligenza non umana, non solo più avanzata ma potenzialmente indipendente dalle restrizioni biologiche umane, solleva interrogativi filosofici e etici profondi sulla nostra posizione nell’universo e sulla natura della vita intelligente. Se l’ASI è veramente un ostacolo universale, la sua emersione potrebbe ridimensionare le nostre aspettative di incontrare altre civiltà tecnicamente avanzate. Questo dibattito non solo stimola la riflessione sulla nostra evoluzione tecnologica, ma anche sul nostro impatto sull’universo e sulle possibili conseguenze cosmiche delle nostre invenzioni più avanzate.

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