Quanto bene conosci i testicoli? Ecco come scoprirlo
- Anche noti come gonadi maschili, i testicoli sono una vera e propria fabbrica di spermatozoi e testosterone
- All’interno, appaiono fatti a spicchi, come i mandarini
- Sono molto delicati a causa dell’ampio numero di terminazioni nervose e del sottile strato di pelle che li riveste
- Nel regno animale, più grandi sono i testicoli e più piccolo è il cervello
- Non sempre sono due: Bartolomeo Colleoni è passato alla storia per come “l’uomo con tre palle”
Zebedei, gioielli di famiglia, cocomeri: i modi per indicarli con discrezione o ironia sono davvero tanti, ma in fondo sono sempre loro due. Se pensate di sapere tutto su questa preziosissima fabbrica di testosterone e spermatozoi, mettetevi alla prova: ecco svelate tutte le peculiarità dei testicoli che in pochi conoscono.
Tutti sappiamo come appaiono all’esterno, ma vi siete mai chiesti come sono fatti internamente? A spicchi, come un mandarino: ogni spicchio contiene da 1 a 3 tubuli seminiferi, in cui si formano gli spermatozoi. La loro quantità dipende da uomo a uomo ed è pari in media a 3 milioni di spermatozoi per millilitro al giorno. Incredibile ma vero, la dimensione dei testicoli nelle diverse specie animali dipende da una serie di fattori davvero bizzarri. In primis, la loro grandezza è indirettamente proporzionale a quella del cervello. Insomma, a un cervello più grande corrispondono gioiellini più piccoli. Inoltre, la dimensione è influenzata anche dalla fedeltà della partner: quando le femmine sono monogame, i testicoli appaiono meno prorompenti.
Una parte del corpo molto delicata
C’è chi – sfortunatamente – lo ha appreso a proprie spese: un calcio nei testicoli fa vedere le stelle. Perché prendere una botta sulle parti basse fa tanto male? I testicoli sono pieni di terminazioni nervose, ma non godono della protezione di consistenti strati di pelle. Un’altra curiosità sulle gonadi maschili? Non necessariamente sono due.
È diventato famoso, infatti, il caso di Bartolomeo Colleoni, anche ribattezzato come “l’uomo con tre palle”. Il condottiero bergamasco vissuto nel XV secolo era talmente fiero della sua abbondante dote da aver scelto di rappresentare tre testicoli sul suo stemma di famiglia. Non solo: il suo grido di battaglia era “coglia, coglia”, traducibile facilmente in “coglioni, coglioni”.
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Non è tutto oro quel che luccica: c’è chi, ha ipotizzato che il suo vanto aggiuntivo fosse in realtà una cisti perianale. Infine, un’ultima curiosità riguarda gli infiniti modi per indicarli: nella nostra lingua, infatti, i testicoli avrebbero ben 101 sinonimi e sarebbero alla base di tantissimi modi di dire, decisamente coloriti.
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