Una serie di incisioni raffiguranti cammelli a grandezza naturale è stata scoperta su una roccia al confine meridionale del deserto del Nafud, in Arabia Saudita.
La monumentale opera d’arte rupestre raffigura dodici cammelli selvatici, una specie ormai estinta che, secondo uno studio pubblicato sulla rivisita “Ricerca archeologica in Asia” vagava in questa fascia del deserto migliaia di anni fa ma che non ha mai ricevuto un nome scientifico.
Il sito, chiamato Sahout, era già noto da tempo ma è la prima volta che qualcuno ha individuato le incisioni sulla roccia. «Abbiamo appreso dell’esistenza delle incisioni da un altro articolo, ma la parete era difficile da trovare perché la sua posizione non era precisa, e questo non è un paesaggio facile esplorare» ha affermato l’autrice principale dello studio Maria Guagnin, ricercatrice post-dottorato presso l’Università di Los Angeles. Trovare l’affioramento tra le dune di sabbia non è stata l’unica sfida, poiché sulla roccia ci sono altre incisioni più recenti che si sovrappongono ai cammelli, aggiungendo ulteriore mistero sulle popolazioni che hanno creato le figure e sulla possibile datazione.
«Gli affioramenti contengono un denso ammasso di arte rupestre di molti periodi diversi», ha detto Guagnin. «Le incisioni sono state eseguite in varie fasi e sono stilisticamente diverse».
Inoltre non aiuta il fatto che la maggior parte dei disegni sia stata realizzata all’interno delle fessure di roccia, rendendo difficile eseguire una datazione al radiocarbonio. Secondo lo studio, i rilevamenti effettuati in due trincee e due focolari nelle vicinanze della roccia, indicano che il sito di Sahout fu ripetutamente occupato tra il Pleistocene (da 2,6 milioni a 11.700 anni fa) e l’Olocene medio, (da 7.000 a 5.000 anni fa).
Lo stile naturalistico delle incisioni raffiguranti la pelliccia e il sesso degli animali offre anche indizi sul periodo dell’anno in cui furono realizzate.
«Ciò che colpisce di più dei cammelli splendidamente scolpiti è che la maggior parte di loro sono maschi», ha detto Guagnin. «Alcune incisioni contengono cammelli che mostrano la dulla, un organo che pende dalla bocca del cammello maschio e che viene utilizzato per attirare le femmine». I ricercatori hanno ipotizzato che i disegni potrebbero essere stati realizzati durante la stagione degli amori, tra novembre e marzo.
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Serviranno ulteriori studi per comprendere meglio il sito. Poiché non ci sono nei dintorni fonti d’acqua conosciute, è probabile che qualcos’altro abbia spinto gli uomini ad insediarsi in quel luogo. «Forse era un punto di sosta nei viaggi verso altre destinazioni» ha ipotizzato la ricercatrice.
Sahout non è l’unico sito in Arabia Saudita in cui sono state trovate incisioni di cammelli. Nel 2018 ne furono individuati diversi, con figure a grandezza naturale nella provincia di Al-Jouf, nel deserto saudita nordoccidentale e risalenti a 2000 anni fa.
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