I cambiamenti climatici avranno ripercussioni anche sulla comparsa degli arcobaleni. Secondo uno studio, condotto dai ricercatori dell’Università delle Hawaii, entro il 2100 sulla Terra ci sarà un incremento del 5% di arcobaleni rispetto al secolo attuale. Le zone maggiormente interessate saranno quelle nelle latitudini settentrionali e ad altitudini più elevate, dove il riscaldamento globale porterà a meno neve e più pioggia.
Gli arcobaleni si formano quando le goccioline d’acqua nell’atmosfera rifrangono la luce solare. Il riscaldamento dell’atmosfera, quindi, incide sulla quantità di precipitazioni e sulla copertura nuvolosa di determinate zone.
«Vivendo alle Hawaii ho la fortuna di vedere molti arcobaleni» ha affermato l’autrice principale dello studio, Kimberly Carlson, che attualmente lavora al Dipartimento degli Studi Ambientali della New York University. «Mi sono chiesta come i cambiamenti climatici avrebbero influenzato il fenomeno». Camilo Mora, del Dipartimento di Geografia e Ambiente dell’Università delle Hawaii è rimasto incuriosito dalla domanda e l’ha proposta come oggetto di studio per uno dei suoi corsi di laurea. «Spesso studiamo come il cambiamento climatico influisca direttamente sulla salute e sulle abitudini delle persone, ma pochi hanno finora esaminato come l’aumento delle temperature potrebbe influenzare le qualità estetiche del nostro ambiente. Nessuno finora ha mai mappato la comparsa degli arcobaleni, tanto meno in questi anni di stravolgimenti ambientali».
I ricercatori per rispondere all’interrogativo hanno esaminato decine di migliaia di foto di arcobaleni pubblicamente disponibili su Flickr, piattaforma social media. Se nelle foto c’era registrata la posizione, si potevano ricavare informazioni per mappare in diverse zone le precipitazioni, la copertura nuvolosa e l’angolo del sole. Successivamente il team ha utilizzato i dati per un modello di previsione del cambiamento climatico globale nei prossimi anni.
Si è quindi scoperto che, man mano che le temperature aumenteranno, ci saranno alcune zone dove gli arcobaleni aumenteranno del 66-79%. In altre parti del mondo, invece, diminuiranno del 21-34%, in particolare nelle aree densamente popolate e piene di smog, e nelle zone più secche e con meno precipitazioni. Le previsioni hanno inserito le aree del Mediterraneo tra quelle in cui il fenomeno avrà una riduzione nei prossimi anni. I luoghi invece dove gli arcobaleni saranno maggiormente visibili sono le isole, per via delle brezze marine che generano umidità nell’atmosfera.
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«I cambiamenti climatici produrranno stravolgimenti in tutti gli aspetti della vita umana. Le alterazioni, in parte immateriali del nostro ambiente, come la luce e il suono, fanno parte di questo processo e meritano studi più approfonditi» ha affermato Carlson. Lo scopo è di trovare soluzioni atte a mitigare i fenomeni atmosferici dovuti all’aumento delle temperature.
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