Per secoli l’essere umano ha impiegato gli animali per aiutarlo a svolgere diverse mansioni. Tra questo figura il servizio postale. Oltre al noto “piccione viaggiatore”, in passato la posta fu consegnata anche da alcuni animali domestici come i cani ed i gatti. In riferimento a questi ultimi, nel lontano 1870 i felini vennero “assunti” come ordinari postini nella città di Liegi, in Belgio, per cercare di ridurre le spese.
Com’è ben risaputo, i mici sono creature a cui non piace farsi comandare ed eseguire gli ordini. Essendo d’indole selvaggia, l’esperimento vide protagonisti dei gatti domestici, quindi dotati di un minimo di addestramento. Il test chiamò all’azione trentasette “postini a quattrozampe” ai quali venne richiesto di consegnare la posta ad alcuni abitanti della città sotto la stretta supervisione di alcuni funzionari.
Tuttavia l’iniziativa, ad opera di una compagnia di delivery belga, non andò a buon fine proprio a causa del loro innato istinto libero. La società si aspettava che, proprio la domestichezza dei felini e il loro vivere in un ambiente casalingo, avrebbe favorito le consegne postali. Lo spirito animalesco, però, prevalse sulle previsioni. Altri aspetti che convinsero gli esperti ad ingaggiare dei gatti piuttosto che altri esseri appartenenti al mondo animale fu la loro spiccata memoria e la capacità di orientarsi abilmente a livello spazio-geografico.
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Dinanzi a tutti questi fattori estremamente positivi, ci si aspettava che i gatti fossero più svelti ed efficienti nelle consegne. La realtà, però, fu ben diversa in quanto i mici impiegarono molto più tempo degli umani a svolgere il compito richiesto. Dopo aver riconosciuto l’inadempienza dei felini al servizio postale, i funzionari decisero di tornare all’ordinario postino umano.
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